Si preannuncia un Giro delle Fiandre caldissimo per domenica 2 aprile, e non solo dal punto di vista più prettamente tecnico e agonistico. La vigilia è stata agitata da uno scontro tra commissari della giuria di gara e squadre sul tema dell’utilizzo di marciapiedi e piste ciclabili da parte dei corridori per tagliare il percorso vero e proprio. Il capo commissario Didier Simon ha spiegato che ci sarà tolleranza zero sul tema e che ogni corridore colto su marciapiedi e piste ciclabili sarà squalificato. I Team manager di molte squadre hanno invece difeso i salti fuori dalle carreggiate dei propri corridori, chiedendo di interdire in maniera fisica l’accesso ai passaggi vietati.

Fiandre, nessuna tolleranza

Il tema dell’uso di marciapiedi e piste ciclabili da parte dei corridori durante le corse di Ciclismo, e soprattutto nelle classiche del nord, ha fatto molto discutere. Questa pratica è vietata dal regolamento, ma è stata tacitamente accettata fino ad ora. L’Uci ha però chiesto una più stretta osservanza della norma, anche per garantire una maggior sicurezza degli spettatori. Già alla Het Nieuwsblad di fine febbraio ci sono state grandi polemiche per il salto sul marciapiede di Sagan e Van Avermaet che hanno così evitato un paio di chilometri di pavè, a differenza del gruppo inseguitore. I due campioni non sono poi stati sanzionati, nonostante le vibranti proteste della Trek Segafredo.

Ora l’Uci e i commissari di gara promettono di passare ad una politica di tolleranza zero già per il Giro delle Fiandre di domenica prossima: “Se vedrò un corridore su un marciapiede con l’intenzione di guadagnare anche solo un metro allora scatterà la squalifica, senza nessuna discussione. Non avrei problemi a squalificare anche un grosso nome” ha dichiarato Didier Simon, capo commissario Uci, in un’intervista al giornale belga Het Laatste Nieuws.

Anche il direttore di gara Wim Van Herreveghe si è detto d’accordo con l’adozione di misure più severe per chi infrange il regolamento saltando tra marciapiedi e piste ciclabili: “Nessuno vuole cacciare i corridori più forti, ma se ci fosse un incidente con il pubblico questo sarebbe gravissimo”.

Le squadre vogliono le transenne

I Team manager e i direttori sportivi di alcune delle squadre più importanti hanno assunto una posizione molto critica contro l’Uci e i commissari, chiedendo che siano sistemate delle transenne laddove i corridori non debbano transitare. “La mia opinione è che o si mettono le transenne o non ci può essere questa regola di divieto” ha spiegato Matt Wilson della Orica Scott “Un corridore cerca sempre questi passaggi, quando lo fa uno tutti gli altri lo seguono. Si corre qui da un secolo ed è sempre stato così. Capisco che le transenne siano una spesa ma non vedo altre soluzioni”. La richiesta di transenne su tutti i marciapiedi e le piste ciclabili del percorso, sostenuta a gran voce anche da Patrick Lefevere della Quickstep, è stata però respinta da Van Herreveghe: “E’ impossibile transennare 260 km, sono i corridori che devono conoscere le regole e cambiare il loro comportamento”.