Poteva essere una mattina di tranquillo allenamento per Chris froome in preparazione al Delfinato e al Tour de France e invece il ciclista capitano del Team Sky si è ritrovato coinvolto suo malgrado in un pericoloso incidente stradale; un automobilista che stava seguendo il ciclista mentre si allenava e a quanto sembra dalle prime informazioni, avrebbe tamponato la bicicletta del campione britannico per poi scappare senza prestare soccorso al malcapitato ciclista nato in Kenya. A testimoniare l'accaduto è proprio lo stesso campione attraverso il suo account Twitter dove ha postato un immagine della sua bici praticamente distrutta dopo l'incidente.

Sono stato appena colpito da un automoblista impaziente che mi seguiva durante gli allenamenti! Fortunatamente io sto bene ma la bici è demolita, commenta così il campionato di origini britanniche appena dopo l'increscioso incidente stradale. L'autista non si è fermato anzi, ha proseguito la sua strada, il commento di Froome, che non ha riportato guai fisici ma è dovuto ricorrere alle cure mediche per qualche contusione e tanto spavento.

Nel suo post Froome non ha indicato il luogo dell'incidente, ma seguendo le indicazione della geolocalizzazione del suo tweet, il sinistro sarebbe avvenuto a Beausoleil in Francia, vicino Monaco ovvero dove risiede il campione del Team Sky con la sua famiglia.

A poche settimane da un'altra tragedia

Solo poche settimane fa, la tragica scomparsa di Michele Scarponi che ha riacceso le polemiche sulla sicurezza stradale relativa ai ciclisti che per i professionisti costituisce una prerogativa fondamentale per la loro attività agonistica. Qualche giorno dopo la morte di Scarponi, il 23 aprile, un ciclista francese Offredo è stato aggredito e ferito da uno spericolato automobilista, riportando una frattura del naso e tantissime escoriazioni e lesioni sugli arti superiori.

Storia più recente è invece l'iniziativa di alcuni corridori spagnoli, tra cui Contador, Valverde e Purito Rodriguez, che hanno confezionato un documento di protesta con raccolta firme dopo che due cicloamatori erano morti nella penisola iberica e altri erano stati feriti da un'altra auto guidata da una donna che si è messa al volante dopo aver assunto una massiccia dose di alcool e sostanze stupefacenti e mentre usava il telefono cellulare.

Un altra serie di incidenti che ha acceso la luce sulla vicenda ponendo l'accento per una profonda riflessione sulla sicurezza stradale dei ciclisti che non possono rimanere feriti o addirittura perdere la propria, vita durante l'attività agonistica che rappresenta anche il loro lavoro.