Nella serata di ieri, domenica 30 Aprile, era la volta dell’unica Gara-7 del primo turno, quella tra i Los Angeles Clippers ed i Utah Jazz. Chi sarebbe stato il prossimo avversario dei Golden State Warriors?
La cronaca della partita
La partita decisiva della serie inizia subito con una sfida a distanza tra i due migliori giocatori delle due squadre. Nel solo primo quarto Chris Paul infila 9 punti e Gordon Hayward non è da meno segnandone 7.
La nota negativa del primo periodo dei Jazz sono i problemi di falli accusati da Rudy Gobert, già due per il francese che poi spenderà il terzo subito appena metterà piede in campo nel quarto successivo.
Ovviamente senza l’intoppo Gobert per DeAndre Jordan è una pacchia là sotto i tabelloni. L’omonimo del grande Michael fa la voce grossa sotto le plance e nei primi 12 minuti segna 6 punti con altrettanti rimbalzi.
Tutti a pensare a questo punto “No Gobert, no party”, invece dalla panchina si alza la soluzione di coach Snyder: Derrick Favors. Capace di segnare anch’esso 6 punti con 3/3 al tiro nel solo primo periodo.
Dal piglio di Favors si capisce che sarà proprio la panchina di Utah a fare la differenza in questa Gara-7. Infatti anche Rodney Hood porta il suo prezioso contributo con 7 punti.
I Jazz si passano bene la palla, difatti sono ben 8 gli assist a referto su 10 canestri segnati nella prima frazione.
E’ però nel secondo quarto che gli ospiti mettono a segno il primo vero parziale dell’incontro, un 10-2 che li porta in doppia cifra di vantaggio.
Tutto frutto di un secondo parziale da soli 15 punti a referto per i padroni di casa, con solamente 4 palloni buttati nel cesto e 6 palle perse.
Nonostante questo le lunghezze da recuperare al riposo lungo sono solamente 7 (39-46).
Il problema però è un altro. Dei 39 punti segnati, 22 portano la firma di Paul. Sia con il suo contributo diretto (11), che in modo indiretto (11 punti arrivano da suoi passaggi smarcanti). Unica altra nota positiva del primo tempo dei Clippers è già la doppia-doppia realizzata da Jordan con 11 punti e 12 carambole.
Il secondo tempo inizia nel segno di un veterano di mille battaglie come Boris Diaw, autore di 8 punti nella terza frazione, che lancia i Jazz addirittura a +21.
I Clippers però non mollano e, grazie alle giocate di “Mr. Utilità” Jamal Crawford e la tripla di J.J. Redick arrivano addirittura fino a -8.
Purtroppo però nell’ultimo sprint L.A. segna la miseria di un punto, venendo sconfitta 91-104 dai Jazz che conquistano il passaggio del turno. Prossimo avversario i Golden State Warriors.
Non finisce solamente la stagione dei Clippers, con l’interrogativo forse di un bisogno di cambiamento nell’aria, ma si conclude anche la carriera di “The Truth” Paul Pierce. Capace di vincere il titolo NBA, con premio di MVP delle Finals annesso, nel 2008 con i Boston Celtics dei “Big Three”.
Thanks for the memories, Paul.
Il tabellino della gara
Il segreto della vittoria dei Jazz sta semplicemente nell’essere riusciti a portare ben 7 giocatori in doppia cifra, guidati dai 26 punti di un Hayward all’altezza di una settima partita.
Grande merito è giusto che se lo prenda anche Favors, capace di sostituire alla grande un Gobert sempre gravato dai falli, con una prestazione da 17 punti, 11 rimbalzi e 8/11 al tiro. Non da meno è stato un altro panchinaro come Hood, 11 a referto con 4/6 dal campo.
Per i Clippers invece si salvano soltanto Jordan (24+17 rimbalzi), il solito Crawford (20 punti) e Paul (13 con solamente 6/19 al tiro però).