Dopo la stagione terminata in tripla-doppia di media erano diventati più di uno i tifosi che pensavano in una possibile “Mission Impossible” di Russell Westbrook ed i suoi OKC Thunder, ma ancora una volta i Playoff hanno sancito la legge del più forte.
Il bello o il brutto che dir si voglia della post-season è proprio il fatto che mette in luce la squadra più forte, o almeno così si pensa. Nonostante nel corso della storia del massimo campionato al mondo di pallacanestro ci siano state anche sorprese che hanno fatto saltare i tifosi sulla sedia.
OKC: Cosa c'è oltre Westbrook?
Gli Oklahoma City Thunder arrivavano a questa Gara-5 con lo stesso interrogativo che da tutta la stagione troneggiava sulle bocche dei fans: “Sì, ma oltre Westbrook…?”.
Infatti il problema di questi Thunder, sin dall’inizio della stagione dopo la partenza di Kevin Durant, è stato quello di un casting di supporto alla stella Westbrook piuttosto deficitario.
Stella consacratasi solamente durante quest’annata, nonostante l’immenso talento già mostrato in precedenza. Vedi le 42 triple-doppie messe a referto in tutta la stagione, record NBA.
Rockets: la forza sta nella panchina
Di fronte a OKC invece arrivava una squadra come quella degli Houston Rockets, anch’essi costruiti attorno ad una stella come James Harden, che però possono contare su maggiore qualità sia nel quintetto iniziale che negli innesti dalla panchina.
N’è un esempio i 64 punti segnati dai non titolari nel corso di Gara-4.
La cronaca di Gara-5
Partita che vede un primo tempo all’arma bianca da parte dei Thunder, che più volte cercano di prendere il largo, consci di dover riuscire ad organizzare una fuga per evitare un’eliminazione prematura.
I Rockets non mollano, nonostante un primo quarto da soli 16 punti riescono a chiudere in vantaggio i primi 24 minuti di gioco.
Harden è impreciso al tiro, ma trova quasi sempre il modo di segnare o portare a casa un contatto falloso. Il tiro da tre non aiuta Houston, che chiuderà la serata con un misero 16% (6/37), ma anche quello da due non va meglio (40%).
Al rientro in campo i Thunder si giocano il tutto per tutto e riescono a concludere il terzo periodo con un parziale di 33-21, chiudendo i primi 36 minuti in vantaggio di 5 lunghezze.
Abbiamo già detto delle pessime percentuali al tiro di Houston, ma se possibile OKC riesce a fare anche peggio. Westbrook chiude la serata con 47 punti, 11 rimbalzi e 9 assists, ma negli ultimi 9 minuti di gioco tira con 2/11 e, soprattutto, si prende l’immensità di 18 triple, segnandone solamente 5.
La sua stagione, così come quella dei compagni, si conclude con una sconfitta per 105-99 in Gara-5, per un computo totale di 4 partite a 1 per i Rockets.
Nulla potrà cancellare la stagione di Westbrook
Nessuna sconfitta potrà comunque eliminare dalla mente dei tifosi e dai libri di storia NBA la straordinaria annata del numero 0, capace di chiudere in tripla-doppia di media anche le 5 partite di Playoff.
Continua la marcia di James Harden
Invece prosegue la corsa al titolo NBA per l’altro candidato al premio di MVP, James Harden, che ora con i suoi Houston Rockets attenderà la vincente della serie tra San Antonio Spurs e Memphis Grizzlies.