Al termine della cronometro finale del Giro d'Italia, Paolo Tiralongo ha annunciato ai suoi sostenitori il ritiro dal Ciclismo professionistico. Quello appena concluso non è stato un Giro facile per la squadra dell'Astana che, nonostante il grande impegno, non è riuscita a conquistare nessuna delle 21 frazioni della Corsa Rosa a causa della sfortuna che ha perseguitato i membri del team. Nella quindicesima tappa una caduta ha costretto al ritiro Tanel Kangert, uomo di classifica del team kazako mentre lo stesso Tiralongo è rimasto vittima di un incidente nella tappa di Peschici a seguito della quale si è fratturato una costola.

Malgrado l'accanimento della malasorte il siciliano ha stretto i denti lottando come un leone per raggiungere il traguardo di Milano e onorare fino in fondo il suo ultimo Giro d'Italia.

I successi di un grande Gregario

Nato ad Avola nel 1977 Paolo Tiralongo è passato professionista nel 2000 con il team Fassa Bortolo per poi trasferirsi nella Ceramiche Panaria-Fiordo. Nel 2005 giunge alla Lampre-Fondital con la quale veste i gradi di capitano nella Vuelta a Espaňa del 2009, concluso con un ottavo posto in classifica generale. I successi più grandi però arriveranno a partire dall'anno successivo con il trasferimento all'Astana Pro-Team con la quale conquisterà la sua prima vittoria da professionista nella diciannovesima tappa del Giro del 2011 (con arrivo a Macugnaga) e altri successi come la vittoria a San Giorgio del Sannio al Giro del 2015.

Più che un cacciatore di tappe però Tiralongo è stato un grande Gregario (di quelli con la G maiuscola!), al punto che l'hanno voluto al proprio fianco alcuni grandissimi campioni come Alberto Contador, Fabio Aru e Michele Scarponi. Proprio a quest'ultimo è dedicato il passaggio più commuovente del suo messaggio nel quale ricorda l'impegno profuso per riuscire a conquistare una vittoria in questo Giro da poter dedicare a Michele e alle emozioni provate durante la corsa nel vedere le manifestazioni d'affetto da parte del pubblico.

Il futuro

Pur ammettendo di avere alcuno progetti in cantiere Tiralongo per ora rimane abbottonato sul proprio futuro lasciandosi sfuggire però l'intenzione di continuare a rimanere nel mondo del ciclismo del quale ha fatto parte per 17 lunghi anni. Questo però non prima di essersi concesso un periodo di meritato riposo da passare a fianco della moglie e del figlio. Insomma, più che di un addio si tratta di un arrivederci..