Duemila atleti alla partenza della 20ª edizione della amatrice-Configno, una delle corse su strada più famose e più antiche d'Italia, quest'anno con un valore simbolico altissimo. Amatrice, distrutta dal terremoto del 24 agosto 2016, è rinata per un giorno grazie allo sport: una giornata dove i riflettori sono tornati su queste zone martoriate nelle quali ancora moltissimo c'è da fare prima di tornare alla normalità.

Un mese e mezzo dopo il disastroso evento il patron della corsa Bruno d'Alessio era stato ospite di una corsa "gemella", il Giro di Pettinengo, nell'omonima località sulle Prealpi Biellesi in Piemonte e aveva promesso di mettercela tutta per riportare alla vita sportiva il suo paese.

Ce l'ha fatta, grazie alla sua tenacia, alla sinergia con il sindaco Sergio Pirozzi e all'aiuto di tanti. A rendere omaggio ad Amatrice e alla sua gente tanti campioni, alcuni di fama internazionale, tra cui il kenyano Ezekiel Kemboi, vincitore di due ori olimpici e quattro titoli mondiali nei 3000 siepi, alla prima uscita dopo il suo ultimo mondiale londinese: per lui oggi un 7° posto.

In mattinata, prima della partenza, una piccola delegazione aveva depositato un mazzo di fiori bianchi e rossi davanti alla Torre Civica di Amatrice tra le macerie del centro storico della cittadina laziale: scortati dai vigili del fuoco sono entrati nella zona rossa Gabriella Dorio, campionessa olimpica sui 1500 a Los Angeles nel 1984, Gelindo Bordin, oro olimpico di maratona a Seul 1988, Laura Fogli, argento europeo nella maratona ad Atene nel 1982 e a Stoccarda quattro anni dopo.

Con loro il vicepresidente Fidal Vincenzo Parrinello e due figure storiche della corsa, ovvero il già citato Bruno D’Alessio e Luigi Salvi, il presidente dell’Associazione Configno. La celebrazione ufficiale, aperta a tutti, si era svolta la sera precedente, presente anche Stefano Baldini, oro olimpico ad Atene 2004, più volte protagonista sulle strade di Amatrice (vinse proprio nel 2004, ultimo italiano sul primo gradino del podio) e oggi Direttore Tecnico delle Nazionali Giovanili azzurre.

Con lui anche il già citato keniano ezekiel kemboi, vincitore nel 2010 e 2013.

A trionfare in questa 40ª edizione percorrendo per primo gli 8 chilometri e mezzo che separano Amatrice da Configno (su un percorso leggermente modificato in partenza rispetto al passato) è stato l’ugandese Albert Chemutai (Toscana Atl. Futura) vincitore già lo scorso anno.

Ha chiuso col tempo di 24'55", precedendo i connazionali Simon Kipngetich (#Iloverun Athletic Terni), arrivato a 6 secondi, e Victor Kiplangat (Quercia Trentingrana), campione del mondo in carica di corsa in montagna, staccato di altri 4 secondi. Tutta africana la top ten con a seguire nell'ordine Oscar Chelimo (Uganda) 25:22, Pontien Ntawuyirushintege (Rwanda) 26:01, Jean Baptiste Simukeka (Rwanda) 26:15, Ezekiel Kemboi (Kenya) 26:15, Frederick Habakurama (Rwanda) 26:24, Thomas Ayeko (Uganda) 26:27, Primien Manirafasha (Rwanda) 26:32. All'11° posto il primo italiano: si tratta di Marouan Razine, piemontese in forza all'Esercito che ha chiuso in 26'34" precedendo l'altro azzurro Said El Otmani (Esercito) di 3 secondi.

In ambito femminile successo per la kenyana Vivian Jerop Kemboi, portacolori della società #Iloverun Athletic Terni al traguardo in 29'45" con un vantaggio di circa un minuto e mezzo sull'ugandese Ada Munguleya (GS Lammari). Terza sul podio un'italiana: Alessia Pistilli, classe 1991 della LBM Sport Team di Roma. Vivan Jerop scrive il suo nome nell'albo d'oro dopo quello delle azzurre Elena Romagnolo e Laila Soufiane vincitrici nel 2014 e 2016 e dell'ugandese Chelangat, a segno nel 2015. Qui tutte le classifiche ufficiali dell'evento.