marco lingua chiude al 10° posto la sua avventura ai Campionati Mondiali di Atletica Leggera nella giornata che vede il mancato accesso alla finale di Gimbo Tamberi. in corso di svolgimento a Londra: 75 metri e 13 centimetri il suo lancio migliore, distante un paio di metri da quel 77.23 ottenuto a Torino lo scorso 7 maggio che aveva fatto sognare l'atleta e i suoi tifosi. Poteva andare meglio è vero, ma un 10° posto al Mondiale è sicuramente prestazione da incorniciare, peraltro la migliore dell'atleta azzurro in carriera (nel 2015 a Pechino fu 19°) e al momento uno dei due risultati di punta della spedizione azzurra in terra inglese, dietro al fantastico 6° posto di Daniele Meucci in Maratona.

Se a questo aggiungiamo che Lingua ha 39 anni è chiaro che la dimensione del risultato assume un altissimo valore.

Felice l'atleta a fine gara: le sue parole sono di profondo ringraziamento per chi ha creduto in lui ma anche condite di ficcante ironia. «75 metri e 13 centimetri non sono bastati, ma sono contento lo stesso perché sono 10° al Mondo: considerando che questo è il mio hobby sono andato benissimo. Seppur facendolo molto seriamente mi alleno tra un turno di lavoro e un altro, non appena trovo il tempo: ho fatto i salti mortali per essere a Londra. Ne è valsa la pena fare questi sacrifici: mi sono divertito, mi sono emozionato, mi sono sentito un atleta, come io voglio sentirmi tutti i giorni».

A 39 anni nessuna idea di ridimensionare i propri obiettivi. «A Rio con questa misura forse ero in finale - dice - qui mi servivano altri 75 centimetri per entrare tra i migliori 8. Peccato. Ci proverò il prossimo anno all'Europeo. Dedico questo risultato a mia moglie Desirèe, ai miei figli, a mio fratello, a mia sorella, ai miei genitori e ai miei colleghi della Guardia di Finanza di Biella che mi sono sempre vicini».

La sua gara: primo lancio in sicurezza a 69 metri e 64, secondo lancio a 75 metri e 13, terzo lancio corto (intorno ai 70 metri) e annullato dallo stesso atleta. Nelle qualificazioni mercoledì aveva chiuso 12° assoluto con una misura di poco superiore ai 74 metri. La medaglia d'oro è andata al polacco Pawel Fajdek con 79.81, secondo il russo Valeriy Pronkin (in gara a titolo personale su deroga Iaaf) con 78.16 e bronzo il secondo polacco Wojciech Nowicki con 78.03.

Ma chi è Marco Lingua? Ripercorriamo brevemente la sua lunga e poliedrica carriera.L'atleta nasce a Chivasso in provincia di Torino il 4 giugno del 1978, si avvicina all'atletica intorno ai 16 anni e vince il suo primo titolo giovanile nel 1995. Da quel momento le medaglie d'oro si susseguono anno dopo anno sino al 2000: saranno 9 a livello giovanile, le ultime con la maglia dell'Aeronautica Militare. Nove anche nella sua carriera post-giovanili: 6 nella sessione invernale e 3 nell'assoluto estivo, nel 2008, 2015 e pochi mesi fa. Dal 1999 al 2014 difende i colori delle Fiamme Gialle, e da due anni quelli della società che porta il suo nome, l'Asd Marco Lingua 4ever, rimanendo nel corpo della Guardia di Finanza come effettivo, impiegato nella caserma di Biella in Piemonte Lingua ha partecipato a due Olimpiadi, nel 2008 a Pechino e nel 2016 a Rio de Janeiro: in entrambe le occasioni chiuse con tre nulli "di gabbia", non riuscendo così ad entrare in classifica.

Il suo miglior piazzamento in campo europeo è l'11° posto ad Amsterdam nel 2016, mentre a livello mondiale, come accennato, è il 10° di Londra. In carriera vanta un argento ai Mondiali Militari nel 2009 e tre ori a squadre in Coppa Europa. Carriera poliedrica si diceva: dal 1998 al 2015 ha diviso la sua attività tra il Lancio del Martello e il Sollevamento Pesi, ottenendo anche su queste pedane risultati eccellenti: 3 titoli assoluti, 3 seniores e uno juniores. L'ultima medaglia nel 2015, un argento nella categoria over 105 kg. Personaggio eclettico, di grande simpatia, dal 1995 al 2000 ebbe un grande successo in televisione nella trasmissione "8 mm" durante la quale si esibiva in prove "speciali" dove protagonista era la sua forza fisica: fece scalpore quando riuscì a sollevare 200 chilogrammi con i denti o quando trainò uno scuolabus.

Ma non solo. Su Lingua esiste anche un libro biografico "L'uomo che vinse due volte" scritto a quattro mani con Gian Mario Castaldi nel 2008. E' sposato con la giavellottista Desirèe Geroli, sua attuale allenatrice, dalla quale ha avuto tre figli: Brian nel 2010, Nicole nel 2014 e Dylan nel 2016.