Francesco Moser non è uomo da dichiarazioni banali e prese di posizione di circostanza. Come quando correva e lo soprannominavano lo sceriffo per il suo modo di fare dominante, ancora oggi da grande ex le sue idee sono senza mezzi termini. Moser ha parlato di tanti temi intervenendo ad una serata organizzata a Cutigliano, sull’Appennino Pistoiese, e ripresa da Tuttobiciweb. Dai ricordi e aneddoti della sua gloriosa carriera l’ex campione trentino è arrivato al ciclismo di oggi, per il quale ha riservato diverse bacchettate.

Moser: ‘Perché 200 corridori?’

Francesco Moser ha parlato a lungo di come è cambiato il ciclismo rispetto alla sua epoca, tra gli anni settanta e ottanta. Un Ciclismo che è diventato sempre più veloce, con squadre sempre più forti e un gruppo più numeroso, e in cui è più difficile fare differenze a discapito dello spettacolo. Secondo Moser si dovrebbero attuare alcune modifiche per riportare indietro le corse e favorire gli attacchi, a partire dal numero di corridori, secondo lui del tutto esagerato attualmente. Nei grandi giri sono 198 i corridori al via, ma dal prossimo anno la Federazione ha deciso di diminuire il numero a 176. Le squadre saranno di otto corridori anziché dei nove attuali, ma secondo Moser si dovrebbe andare ancora molte oltre per vedere davvero un cambiamento.

“Servono meno corridori, da 200 si può tornare a 140” ha dichiarato l’ex campione trentino. “Ai tempi di Coppi erano 100 e lo spettacolo non mancava mai” ha continuato Moser, che ha proposto un’altra idea: “Diminuire il tempo massimo, in modo che nessuno possa risparmiarsi per puntare a vincere le tappe successive” ha aggiunto Moser.

‘Velocità troppo alte’

Può sembrare curioso sentirlo affermare da un campione che è stato l’emblema dell’innovazione tecnologica e scientifica applicata al ciclismo, ma Francesco Moser è stato molto critico a proposito dell’evoluzione che ha cambiato le corse negli ultimi anni. Secondo Moser questo nuovo ciclismo sempre più veloce ha appiattito i valori, creando una situazione in cui è più difficile vedere delle corse spettacolari.

“Prima i distacchi si contavano a minuti, ora a secondi e nelle crono a centesimi” ha continuato l’ex campione trentino “Le alte velocità sono nemiche del ciclismo e dello spettacolo, ora è quasi impossibile uscire dal gruppo, più si va forte e più conta stare a ruota” ha spiegato ancora Francesco Moser.