"Sono nato fortunato perchè sopra il ring non mi sono mai fatto male, e perchè tante donne mi hanno voluto bene". Così si definiva Jake LaMotta, il pugile italo-americano, morto a 96 anni per le complicazioni di una pomonite a Miami.

Nato il 10 luglio del 1921 nel quartiere newyorchese del Bronx, si laureò campione del mondo il 16 Giugno del 1949 a Detroit, strappando il titolo al francese, campione del mondo in carica, Marcel Cerdan. Considerato, nella storia del pugilato della nazione transalpina, il più forte di sempre. Fra i due venne inizialmente organizzata una rivincita, la quale si doveva tenere il 2 dicembre sempre del 1949.

Purtroppo l'aereo in cui era a bordo Marcel precipitò nelle Azzorre. E quella rivincita non ci fu più.

Originariamente il suo vero nome non era Jake ma Jacob, da madre ebrea e da padre italiano; da Messina. Nono fu un tipo facile. Una persona dal temperamento impossibile da gestire e sempre destinato a far parlare di se. Sia nel bene che nel male. Come quando nel 1961 scioccò il mondo, e non solo quello sportivo, in merito alle sue dichiarazioni rilasciate davanti al Comitato Parlamentare sulla Criminalità Organizzata, una sottocommissione del Senato Americano, con le quali ammise di aver perso di proposito per raggiungere quel titolo mondiale tanto sognato e conquistato proprio nel 1949.

Un titolo difeso per altre due volte fino ad arrivare al match con il pugile afro-americano Sugar Ray Robinson.

Era la sera del 14 Febbraio del 1952. In palio c'era sempre il titolo mondiale e LaMotta non riuscì a prevalere sull'avversario il quale lo surclasso con una serie impressionante di pugni. Perse l'incontro al round numero tredici per KO tecnico, rimanendo sulle corde con il viso deturpato da tutti colpi presi in faccia. L'immagine del suo viso insanguinato ispirò il nome al match come: Il Massacro di San Valentino.

Il 14 aprile di due anni dopo si ritirò ufficialmente dal pugilato professionistico.

Con lui se né va un bel pezzo di storia della nobile arte e non solo di quella statunitense. Una storia composta da ben 106 incontri, di cui 83 vinti, 4 pareggiati e 19 persi. Nel lontano 1980 il regista Martin Scorsese decide di girare una pellicola cinematografica sulla sua turbolenta esistenza.

Jake LaMotta verrà interpretato dall'attore e premio oscar Robert de Niro. Nella pellicola, oltre alle vittorie personali del pugile, viene messo in risalto anche il suo lato oscuro nella vita privata.