Vincenzo Nibali potrebbe rinunciare ai Mondiali di Ciclismo, in programma il prossimo 24 settembre a Bergen, in Norvegia. E' stato lo stesso Squalo a ventilare questa ipotesi, in un'intervista pubblicata sulla Gazzetta dello Sport di lunedì 11 settembre.

L'ipotesi della rinuncia

Tutta colpa delle conseguenze della caduta sulla discesa dell'Alto del Cordal, della penultima tappa della Vuelta di Spagna, sabato 9 settembre. Nibali è scivolato a causa dell'asfalto bagnato. Poi, una condotta di gara "di conserva", con il determinante aiuto di Franco Pelizzotti, per salvare il secondo posto nella classifica generale, ma senza poter portare l'attacco a Chris Froome per prendersi la maglia rossa da leader, che tutti i tifosi si aspettavano nella tappa decisiva della corsa a tappe spagnola.

Subito dopo la corsa, lo Squalo aveva tranquillizzato i suoi fan con u post su twitter: "Soltato qualche escoriazione e male alle costole". Ma, evidentemente, il dolore è più forte di quanto si potesse pensare. Tanto da invitarlo alla riflessione in prospettiva Mondiali. Così, alla Gazzetta dello sport rivela: "Devo capire come sto, vedere che cosa mi sono fatto al costato, perché il colpo l'ho sentito. In base a questo deciderò. Per adesso mi fa male. Ci vuole tempo per assorbire queste botte, non si inventa nulla". A pesare sulla sua decisione c'è anche la valutazione del tracciato: "Parlando con il commissario tecnico ho capito che il tracciato non è adatto a me e che la Nazionale ha già le pedine giuste.

Io che ruolo potrei avere"?

Il tracciato del mondiale norvegese

"Un tracciato non adatto a me", dice Nibali al quotidiano sportivo. La prova per i corridori uomini elite è di 276,5 km, con 40 km in linea e 12 giri di un circuito lungo 19,1 km nella città norvegese di Bergen, praticamente pianeggianti. Un tracciato suggestivo e affascinante dal punto di vista paesaggistico, con il passaggio sul ponte Rognesund e poi su quello sospeso di Sotra, l'attraversamento del tratto costiero di Kolltveit e, quindi, del centro della città vechia di Bergen.

Di salite ce ne saranno poche, brevi e poco impegnative. La prima, dopo due km del circuito, a Solheimsviken: 500 metri; dopo 5 km, la seconda: mille metri di lunghezza al 5%. L'ultima ascensione sarà nel monte Ulriken, con una pendenza del 6,5% in un paesaggio incantevole, tra vecchie e tipiche case in legno che, certamente, non distrarranno i corridori.

L'incognita è legata alle condizioni climatiche, con temperature che potrebbero non arrrivare ai 10°.

Si chiude con il Giro di Lombardia

Per Vincenzo Nibali, dunque, la stagione potrebbe chiudersi con il Giro di Lombardia, una "classica" che lo Squalo ha già vinto nel 2015 e che gradisce, per le sue caratteristiche. Si correrà in ottobre e il capitano della Bahrein Merida avrà avuto tutto il tempo di recuperare dalle conseguenze della caduta spagnola. Mondiale o no, sarà un 2017 positivo per il siciliano, con il terzo posto nel Giro d'Italia e un successo di tappa e il secondo posto con una splendida vittoria di tappa nella vuelta di spagna. "Un piazzamento dii grande valore", ha giudicato Nibali questo secondo posto. "Il risultato e la vittoria di Andorra mi dicono che sono andato bene". Peccato soltanto per quella caduta.