Sembra sempre più ridotta ad una partita diretta tra Chris Froome e Vincenzo Nibali questa Vuelta Espana 2017. Sull’arrivo in salita di Sierra de la Pandera la sfida si è conclusa con una sostanziale parità, anche se il siciliano ha limato 4’’ grazie all’abbuono del terzo posto. Nibali ha attaccato sulla dura salita finale, ma non è riuscito a fare la differenza. La tappa è stata vinta da Rafal Majka, protagonista di un assolo dopo una fuga in compagnia di altri corridori, mentre il colombiano Lopez ha confermato il suo talento anticipando i big della classifica.

Majka, un altro successo polacco

La tappa di Sierra de la Pandera era il primo appuntamento di un weekend chiave nell’economia di questa Vuelta Espana. La corsa ha trovato presto un gruppetto di attaccanti di ottimo livello, con anche Majka, Villella, Rui Costa, Gougeard e Konrad. Il gruppo ha condotto la tappa a buona andatura, con diverse altre squadre che hanno coadiuvato il Team Sky imponendo anche delle accelerazioni intense. Anche Katusha, Quickstep e Astana hanno alzato i ritmi in testa al plotone, facendo immaginare una grande voglia di fare bagarre. La corsa dei big si è però risolta in un testa a testa racchiuso negli ultimi 4 km di salita verso Sierra de la Pandera. Rafal Majka ci è arrivato tutto solo dopo aver staccato i compagni d’avventura uno dopo l’altro, in virtù delle sue grandi doti di scalatore.

Majka ha gestito al meglio la situazione e il vantaggio, scalando la salita finale con regolarità e andando così a centrare la vittoria, la terza per i corridori polacchi a questa Vuelta Espana.

Nibali all’attacco

Sulla salita finale è stata la Astana a guidare il gruppo nei chilometri iniziali, nonostante un Fabio Aru attaccato con fatica alle ultime posizioni.

La squadra kazaka ha deciso chiaramente di puntare forte sul colombiano Miguel Angel Lopez, in forma smagliante nelle ultime tappe. La selezione da dietro è stata nettissima, finchè la Sky ha ripreso in mano la situazione con Poels. A rompere definitivamente l’equilibrio è stato lo scatto di un coraggioso Esteban Chaves a 4 km dall’arrivo.

Nonostante le difficoltà palesate nei giorni scorsi il colombiano ha voluto aprire le ostilità, una mossa che ha innescato la reazione di Contador e Nibali. Froome non si è scomposto, continuando a sfruttare il passo di Poels. Nibali ha forzato a più riprese, con Contador che è riuscito a seguirlo ma senza dargli cambi. Froome ha poi assestato la sua proverbiale frullata tornando sotto con Lopez. La situazione si è calmata permettendo il rientro anche di Kelderman e Zakarin. Lopez ha dato un’altra bella accelerata andando ad anticipare il gruppetto per il secondo posto con Nibali che ha preso l’abbuono di 4’’ per il terzo davanti a Froome, Zakarin e Kelderman. Contador ha perso 6’’ e Chaves 26’’.

Aru ha lottato con grande grinta arrivando appena dietro al colombiano, una prova davvero di grande spessore caratteriale.

In classifica ora Froome ha 55’’ su Nibali, mentre Kelderman è salito al terzo posto alla vigilia del tappone di Sierra Nevada che potrebbe stravolgere la situazione.