Oggi si è svolta la prima giornata di test sul circuito di jerez de la Frontera, in Spagna. La sessione prevedeva oltre alla presenza della motoGP anche la superbike. Nei tempi combinati, come prevedibile, i migliori tempi sono stati registrati dai piloti della MotoGP.
Andrea Iannone è stato il più veloce con il tempo di 1:38.280 dopo aver concluso 68 giri in totale.
Distanziati di qualche decimo troviamo Cal Crutchlow in sella alla Honda, seguito dalle due Ducati di Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo.
La Suzuki si è concentrata principalmente sul motore.
Oltre ad Andrea Iannone la Suzuki ha potuto contare sul suo collaudatore Sylvain Guintoli. La Ducati ha continuato a captare tutte le informazioni necessarie da trasmettere agli ingegneri per la pausa invernale. La GP18 difatti dovrebbe apparire solo ai test di Sepang.
KTM nella top five
In quinta posizione troviamo la KTM di Pol Espargaro, con soli 382 millesimi di distanza dal leader della giornata Andrea Iannone. Grande lavoro per KTM che ha testato molti aspetti della sua moto, dal telaio all'elettronica. Bradley Smith un pò più attardato: settimo tra le MotoGP.
Tutto ciò a dimostrazione dell'enorme passo in avanti della casa Austriaca in una sola stagione, che ha come obiettivo per il 2019 Marc Marquez.
Morbidelli e gli altri Rookie
Franco Morbidelli ha chiuso in quattordicesima posizione a circa 1 secondo e mezzo da Andrea Iannone. Tanti giri per il morbido che pian piano sta prendendo confidenza con la sua Honda.
Il miglior rookie è stato invece Takaaki Nakagami, compagno di Crutchlow, che ha chiuso in undicesima posizione.
Tom Luthi invece è stato sostituito dal fratello di Marc Marquez.
HRC e Yamaha assenti
La Honda HRC ha scelto di non essere presente e di utilizzare queste giornate di prove per la prossima stagione. La Yamaha ed anche il team tech 3 hanno optato per un test privato che si terrà prossimamente in Malaysia.
Per la Yamaha saranno test vitali per la prossima stagione, più di qualsiasi altro team.
Nei test di Valencia infatti, si è potuta notare come la casa dei tre diapason, non abbia ancora inquadrato la retta via per il 2018.
Negli ultimi test, la moto in pista era un mix tra 2016, 2017 e 2018. Per Valentino Rossi la base deve essere il telaio del 2016 con il motore 2018. La Yamaha ha ammesso recentemente, di non aver ascoltato lo scorso inverno i suggerimenti del dottore. Speriamo che l'errore non si ripeta.