Dopo cinque mesi cala davvero e in maniera definitiva il sipario su una delle vicende più discusse della lunga stagione del grande Ciclismo, la squalifica comminata a Peter Sagan al Tour de France. Il Campione del Mondo fu espulso dalla corsa al termine della quarta tappa, quella con arrivo a Vittel. Sagan fu accusato di aver provocato la caduta di Mark Cavendish, poi costretto al ritiro, con un movimento ad allargare il gomito. Il fuoriclasse slovacco e la sua squadra non hanno mai accettato quel verdetto ed hanno deciso di andare fino in fondo ricorrendo al TAS, il Tribunale dello Sport di Losanna.

Sagan, un gomito malandrino?

L’episodio che portò alla squalifica di Peter Sagan dal Tour de France ha generato in questi mesi un mare di polemiche. La quarta tappa, a Vittel, si concluse con uno sprint caotico e senza esclusione di colpi. Cavendish cercò di passare in un varco strettissimo, vicino alle transenne, per superare Sagan, ma finì per terra forse condizionato da un gomito troppo largo dello slovacco. La giuria fu inflessibile e decise per l’espulsione dalla corsa di Sagan, che si difese dicendo di aver allargato un po’ il gomito per mantenere l’equilibrio e non per danneggiare l’avversario. Per la Bora fu un colpo durissimo, visto che nella corsa più importante della stagione la squadra tedesca si trovò dopo appena quattro tappe senza il suo leader carismatico ingaggiato a suon di milioni e messo fuori da una sentenza parsa troppo severa.

La Bora e Sagan hanno così deciso di rivolgersi al TAS, il Tribunale dello Sport di Losanna, la massima autorità in fatto di giustizia sportiva, per avere un indennizzo dall’Uci per quella sentenza a loro dire ingiusta.

Ha vinto il buon senso

L’udienza al TAS era in programma per oggi, martedì 5 dicembre, ma non si terrà. Dopo aver visionato dei video inediti la Bora e l’Uci hanno raggiunto un accordo per mettere fine a questa battaglia che avrebbe potuto danneggiare l’immagine di entrambe e quella di tutto il mondo del ciclismo.

Le parti hanno concordato che si è trattato di uno sfortunato incidente di gara non intenzionale e che i commissari hanno preso la decisione sulla base delle immagini a disposizione nel momento. Ad annunciare questa decisione di buon senso è stata l’Uci con un comunicato ufficiale. “Questo procedimento ha dimostrato quanto sia arduo e difficile il lavoro dei commissari di gara” ha dichiarato il presidente dell’Uci Lappartient.

“A partire dalla prossima stagione ingaggeremo un commissario di supporto per assistere il gruppo dei commissari con un’esperienza video speciale nei principali eventi World Tour” ha assicurato il presidente.