Il caso della positività al salbutamolo di Chris Froome continua a far discutere nel mondo del Ciclismo. Il capitano della Sky è risultato positivo ad un controllo antidoping nella scorsa Vuelta Espana, vinta davanti a Vincenzo Nibali. Solo a metà dicembre è stata divulgata la notizia del risultato avverso di quel controllo, scatenando tante reazioni. Tra molti colpevolisti c’è anche chi ha assunto una posizione più equilibrata come Gianni Bugno, che anche in virtù del suo ruolo di presidente del CPA (l’Associazione mondiale dei corridori professionisti) ha difeso il campione britannico.

Bugno: ‘Decisione in tempi brevi’

Il caso Froome è scoppiato il 13 dicembre, ma risale in realtà a ben tre mesi prima. Durante la Vuelta Espana il capitano del Team Sky è risultato positivo al salbutamolo, un prodotto usato contro l’asma e consentito dalle regole antidoping entro certi limiti. Il risultato del controllo di Froome è invece andato ben oltre quella soglia, arrivando al doppio del consentito. Il campione britannico e il Team Sky sono stati informati della positività il 20 settembre, ma solo il 13 dicembre la notizia è diventata di pubblico dominio. Sul caso è intervenuto anche il presidente dell’Associazione mondiale dei corridori professionisti, l’ex campione Gianni Bugno, che ha chiesto prima di tutto che la questione venga risolta al più presto per non ripetere gli errori già commessi nel passato.

“Servono tempi brevi, non si deve ripetere la vicenda Contador che corse il Giro 2011, lo vinse e poi fu detronizzato” ha spiegato Bugno alla Gazzetta dello Sport. “Ho sostenuto il nuovo presidente dell’Uci, Lappartient, credo in lui e sono fiducioso che non ci saranno lungaggini” ha aggiunto Bugno.

‘Credo in Froome’

L’ex Campione del Mondo è poi entrato più nel merito della questione, manifestando il suo appoggio a Chris Froome.

“Lo ammiro, è un grande campione e fino a prova contraria credo nella sua buona fede” ha dichiarato Bugno, più che mai convinto che dietro a questo risultato avverso al controllo antidoping non ci sia stata la volontà di aggirare le regole e prendersi un vantaggio. “Non gli serve il salbutamolo per vincere. Se ha sbagliato va sanzionato, questo io non lo so, ma in ogni caso non va demonizzato” ha concluso Bugno invitando a stemperare la polemica sul caso e lasciare che l’indagine faccia il suo corso, possibilmente in tempi molto stretti.