Bergamasca di 25 anni, alla sua prima partecipazione nei giochi Invernali, Sofia Goggia ha scritto la storia degli azzurri nelle discipline olimpioniche. A PyeongChang, Sofia è riuscita a conquistare la medaglia d'oro nella disciplina degli sci in discesa libera, battendo la norvegese Ragnhild Mownckel e la sua amica/rivale, la statunitense Lindsey Vonn.
Al momento dell'arrivo, la bergamasca scoppia in lacrime di gioia, poi vede arrivare Vonn, che indica l'azzurra, per poi abbracciarla. La statunitense porta a casa un terzo posto e una medaglia di bronzo - una delle tante, che la rendono la più medagliata dei Giochi Invernali -, concludendo così la sua carriera a 33 anni, con un forte abbraccio alla sua amica e rivale Sofia.
La bergamasca si è detta orgogliosa di gareggiare con la campionessa del Minnesota; per lei Lindsey Vonn, rimane un modello da seguire: come sciatrice e come donna.
La stessa azzurra fa fatica a crederci: il suo viso è stanco e felice allo stesso momento, ma con gli occhi increduli di quello che le stesse succedendo - diventare una campionessa olimpionica, il sogno che ha da quando era soltanto una bambina, ora è pura realtà.
Sofia non ha sentito alcuna pressione su di lei, è riuscita a ragionare e mantenere la calma, concentrandosi su alcune cose che, probabilmente, durante gli allenamenti sbagliava. Ma stavolta, la 25enne, non ha sbagliato nulla: impeccabile nella discesa libera, riesce a chiudere con un tempo di 1'39'22, conquistando l'ambito oro olimpionico - dopo i due oro dei Mondiali dell'anno precedente.
La stessa statunitense Vonn, ha chiaramente definito Sofia come intoccabile e quasi irraggiungibile. Questa volta è stata una vera e propria samurai; così, Sofia Goggia si definisce. Anche se poi si racconta meglio: non si definisce una sciatrice di classe, ma una che quando va in discesa, fa molto rumore. Lo dice chiaro e tondo, che quest'oro non la cambierà e che sarà la solita Sofia di sempre.
Questa è la prima volta che un'azzurra riesce a conquistare la medaglia d'oro nella discesa libera; anche se, già nel 1952, a salire sul podio, come campione olimpionico nella medesima disciplina, fu Zeno Colò. Con quest'oro, l'Italia sale a quota 3 in questi Giochi Invernali in Corea, a PyeongChang: un oro conquistato da Arianna Fontana e un altro vinto dalla bergamasca e compagna di allenamento Michela Moioli. Il totale italiano sale a 9 medaglie, ad un solo gradino dunque dagli auspici della vigilia, col Presidente del Coni Malagò ad essersi augurato un bottino finale minimo di 10 medaglie.