Da grande favorito Elia Viviani ha messo la sua firma sulla Brugge – De Panne, la nuova corsa in linea nata sulle ceneri della scomparsa e gloriosa Tre Giorni di La Panne. La gara non presentava muri e pavè nella parte finale, ma il vento ha creato comunque un certo scompiglio, frazionando il gruppo. Viviani ha contato su una squadra molto forte per lanciare lo sprint, ma nelle ultime battute ha perso il contatto con i compagni. Il veronese ha però rimesso le cose a posto con grande decisione, rimontando il tedesco Ackermann.
Elia Viviani sprint naar de zege in De Panne #Driedaagse https://t.co/tXjcasjn2Z pic.twitter.com/VzSxclPrPS
— Sporza 🚴 (@sporza_koers) 21 marzo 2018
La Panne, addio alla Tre Giorni
La Tre Giorni di La Panne era uno dei punti fermi della campagna del pavè, una delle corse di avvicinamento al Giro delle Fiandre in cui i corridori rifinivano la condizione. Negli ultimi anni era stata però un po’ snobbata dai campioni e probabilmente questo ha decretato il suo declino anche dal punto di vista finanziario. L’organizzazione ha dovuto rinunciare alla corsa in questo 2018, e al suo posto è sorta questa nuova gara in linea, la Brugge – De Panne, con un percorso favorevole ai velocisti. Nella fase centrale della corsa si sono affrontati alcuni dei muri caratteristici della Gand Wevelgem, con un finale invece in circuito senza particolari difficoltà se non quelle tipiche di tutte le corse in Belgio, soprattutto le stradine di campagna battute dal vento .
Nella fasi iniziali si è formata una fuga a sei: Conor Dunne (Aqua Blue Sport), David Boucher (Tarteletto-Isorex-SH), Sean Bennett (Hagens Berman Axeon), Ylber Safer (Tarteletto-Isorex-SH), Tanner Putt (UnitedHealthcare Pro Cycling) e Brian van Goethem (Roompot-Nederlandse Loterij). Il gruppo ha lasciato alla fuga più di otto minuti prima di cominciare la rimonta.
Viviani nettamente più forte
I muri della parte centrale non hanno prodotto grande selezione, e il gruppo ha continuato a mangiare minuti su minuti ai fuggitivi. Nel circuito finale la corsa si è animata in un tratto esposto al vento laterale, con il solito spettacolo dei ventagli. Nell’ultimo passaggio la Lotto Soudal ha forzato l’andatura, poi aiutata anche da Quickstep e Bora.
Il gruppo si è frazionato in più parti, ma una curva che ha portato il vento alle spalle dei corridori ha permesso ad un secondo plotoncino di riagganciarsi. Gli ultimi fuggitivi che ancora resistevano tenacemente sono stati raggiunti in questi con citati frangenti e così si è andati alla volata finale con un gruppo forte di una cinquantina di corridori.
Elia Viviani, l’unico dei big dello sprint presente a questa corsa, ha potuto contare su un treno di grande qualità per lanciarlo. A prendere in mano il gruppo è stata però la Bora per Pascal Ackermann. I compagni del velocista tedesco sono partiti un po’ troppo da lontano, ma anche i Quickstep e Viviani non sono stati impeccabili. In una stretta curva già nell’ultimo chilometro il veronese ha perso il contatto con i compagni ed ha perso diverse posizioni.
Viviani è stato però abile e molto deciso nel farsi largo sul rettilineo finale con un bel dribbling per riportarsi in scia a Ackermann e batterlo nettamente in virtù di una classe decisamente diversa.
#Driedaagse @EliaViviani wins @Driedaagse_ 2018. @QuickStepTeam rider reaches 55 career wins. 6th victory of the season. #LastKm. pic.twitter.com/zvP4Ejwzju
— Brain on Wheels 🚲 (@BrainOnWheels) 21 marzo 2018
Per Viviani è già il sesto successo in questo 2018, a conferma della felice scelta di accasarsi alla Quickstep. Ackermann ha concluso secondo davanti al ventenne belga Philipsen, un altro talento emergente da seguire.
Jong talent @JasperPhilipsen sprint naar de derde plaats, veel Belgen in de top 10 #Driedaagse pic.twitter.com/hKuh5jFI7P
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