Le immagini di Peter Sagan che taglia una curva del percorso all’Amstel Gold Race non sono piaciute ad alcuni corridori, soprattutto per la benevolenza con cui la giuria ha valutato l’episodio. Il Campione del Mondo non ha infatti ricevuto nessuna sanzione, al contrario ad esempio di quanto successo a Luke Rowe appena un paio di settimane prima durante il Giro delle Fiandre. Il corridore britannico della Sky si era buttato su una pista ciclabile assiepata di spettatori per evitare una collisione con un altro atleta ed era stato squalificato immediatamente per questo episodio.

Rowe squalificato, Sagan no

L’uso dei marciapiedi e delle piste ciclabili da parte dei corridori durante le corse è un tema molto caldo nel Ciclismo. L’azione non è consentita dal regolamento e dovrebbe essere punita con la squalifica, ma nelle classiche del nord sembra molto difficile far rispettare questa regola, un po’ per le tante intersezioni tra strade e ciclabili, un po’ per l’abitudine dei corridori davvero dura da estirpare.

L’Uci ha cercato di dare un giro di vite e mettere maggiore severità contro chi trasgredisce questa semplice regola ed un effetto lo si è visto al Giro delle Fiandre con la squalifica di Luke Rowe. Il britannico si era reso protagonista di un pericoloso passaggio su una pista ciclabile, in mezzo alla gente.

Rowe si era difeso dicendo di aver fatto ricorso a questa manovra perché era l’unico modo per evitare un contatto con un altro corridore e una caduta.

All’Amstel Gold Race di domenica scorsa è stato Peter Sagan ad essere pizzicato in un’azione inutile quanto plateale.

Il Campione del Mondo ha tagliato una curva a 28 km dall’arrivo uscendo dalla sede stradale per guadagnare qualche metro passando su un vialetto d’accesso ad una stazione di servizio. Sagan ha guadagnato un paio di posizioni con questa manovra e la giuria non ha preso nessun provvedimento.

‘L’Uci deve essere coerente’

Intervenendo ad un programma della tv belga Sporza, il corridore della Lotto Soudal Tiesj Benoot si è mostrato molto critico, non tanto con Sagan quanto con l’Uci, dichiarando che vengono adottati due pesi e due misure a seconda del corridore da sanzionare.

“L’Uci non è coerente, solo se vengono messi fuori corsa anche i migliori qualcosa potrà cambiare” è stato il duro commento di Benoot agli episodi che hanno avuto come protagonisti il corridore della Sky e il Campione del Mondo. “Rowe è stato squalificato, mentre non sono stati così duri con Sagan. Rowe guadagna ancora meno di Sagan e se non si fosse spostato fuori strada sarebbe caduto. Non doveva essere squalificato”, ha analizzato Benoot, che poi ha rincarato: “L’Uci sta facendo degli errori. Due anni fa c’è stato un gran parlare prima della Het Nieuwsblad, poi Sagan, Van Avermaet e Vanmarcke hanno pedalato su un marciapiede, mentre agli inseguitori questo non è stato permesso e così hanno perso la corsa.

Devono essere coerenti, se si dice che non è permesso bisogna squalificarli”, ha aggiunto Benoot.

Anche l’olandese Bram Tankink è intervenuto a Sporza, sottolineando l’inutilità della manovra di Sagan, ma anche la crescente consapevolezza del problema in mezzo al gruppo. “Ne trae un beneficio? No. È permesso? No. Ma non penso che doveva essere squalificato”, ha analizzato Tankink. “È una discussione difficile, ma nel gruppo ci si sta rendendo conto che bisogna evitare le ciclabili. Gilbert, ad esempio, lo ha ripetuto un paio di volte ai suoi compagni di evitarle, ma resta difficile perché a volte sei semplicemente in preda al panico”, ha aggiunto il corridore olandese.