Il giorno dopo l’impresa da leggenda di Chris Froome il Giro d’Italia non ha risparmiato altre sorprese, seppure in una tappa più lineare. Nell’ultima giornata di alta montagna, con l’arrivo in salita a Cervinia, la Mitchelton si è regalata una gioia parziale per riprendersi dalla crisi che ieri è costata la maglia rosa a Simon Yates. La squadra australiana ha lanciato al successo con una fuga da lontano Mikel Nieve, ma la notizia del giorno è stata soprattutto il tracollo di Thibaut Pinot. Il francese ha pagato a caro prezzo la fatica di ieri ed ha così perso il suo posto sul podio.

Nieve, terza vittoria al Giro

L’ultima tappa di montagna del Giro d’Italia, a 24 ore dalla conclusione di Roma, proponeva altre tre lunghe salite in Val d’Aosta, lo Tsecore, il Saint Pantaleon e l’arrivo in quota a Cervinia. La corsa si è presto spezzata in due, dopo una prima fase pianeggiante pedalata a ritmi vertiginosi che ha lanciato in avanscoperta un bel gruppetto con anche Mohoric, Visconti, Montaguti, Ciccone, Grossschartner, Kreuziger, Nieve, Woods, Martin, Brambilla e Conti.

La fuga ha preso ben presto un margine decisivo sul gruppo, per poi iniziare a spezzarsi sulla prima salita verso il Col Tsecore. Dopo un assolo di Mohoric la selezione definitiva è avvenuta sul Saint Pantaleon, dove Nieve se ne è andato prima in compagnia di Brambilla e Grossschartner.

Lo scalatore spagnolo, liberato da compiti di gregariato dopo la disfatta di Yates, ha potuto dare sfogo in proprio alle sue doti di grimpeur dimostrando di aver un passo completamente diverso rispetto agli altri fuggitivi. Nella parte finale del Saint Pantaleon Nieve ha staccato tutti, ha scollinato già con un bel margine per affrontare in sicurezza la discesa e scalare con passo regolare l’ultima salita verso Cervinia.

All’ombra del Cervino si è così materializzata la terza vittoria di tappa al Giro per lo spagnolo, che ha attenuato la cocente delusione della Mitchelton, arrivata a due tappe dal successo finale con Yates.

Dumoulin prova fino in fondo

L’altra corsa, quella degli uomini di classifica, ha vissuto il suo momento più importante già nelle fasi centrali, quando Thibaut Pinot è di fatto uscito di scena in preda ad una crisi profonda.

Il francese è salito a fatica sul Saint Pantaleon, attorniato dai compagni di squadra e accumulando minuti su minuti di distacco. Il capitano della Groupama ha dato l’addio alla posizione sul terzo gradino del podio conquistata dopo la tappa di ieri, evidentemente con un dispendio di energie non recuperato. Alla fine il suo distacco è stato di tre quarti d'ora.

La Astana ha preso la guida del gruppo per proteggere il terzo posto virtuale in mano a Miguel Angel Lopez, insidiato ora da Richard Carapaz sia per il podio che per la maglia bianca. I due giovani scalatori hanno acceso l’ultima parte della tappa cercando di forzare il ritmo con le rispettive squadre, con il gruppo sempre più ridotto.

È stato però Tom Dumoulin, seppure apparentemente molto provato, a dimostrarsi il più volitivo e a cercare fino in fondo qualche crepa nella maglia rosa di Chris Froome. Il campione olandese ha allungato per quattro volte sulla salita finale di Cervinia, ma trovando sempre la pronta reazione di Froome, con Pozzovivo che ha dimostrato di essersi ripreso dalla giornataccia di ieri e con Lopez e Carapaz sempre a marcarsi. Alla fine i primi della classifica si sono raggruppati, anche grazie alle pendenze molto dolci degli ultimi chilometri e Froome ha voluto anche andare a sprintare per un piazzamento platonico.

La classifica è cambiata nelle prime dieci posizioni solo per l’uscita di scena di Pinot, che ha portato sul podio Lopez e fatto avanzare di un posto tutti gli altri.

Domani il Giro d’Italia celebrerà i suoi campioni a Roma, con un finale che si preannuncia suggestivo e spettacolare.