A meno di un mese dal via del Tour de France non è ancora arrivata la sentenza sul caso Froome. Il capitano del Team Sky risultò positivo ad un controllo antidoping della scorsa Vuelta Espana, quando gli fu riscontrato un valore di salbutamolo doppio rispetto al consentito. Nonostante siano passati più di nove mesi dal giorno del controllo il caso non è ancora arrivato ad una soluzione e c’è molto pessimismo sulla possibilità che la vicenda si concluda prima dell’avvio del Tour de France.

Prudhomme: ‘L’Uci fa le regole’

Dopo aver più volte sollecitato l’Uci per una rapida soluzione del caso Froome ed aver minacciato di non accettare il corridore al via della propria corsa, l’organizzazione del Tour de France ha dovuto adottare una linea più morbida.

Per la particolare natura del farmaco incriminato, un prodotto usato contro l’asma e lecito entro certi limiti, Chris Froome è legittimato a correre finchè non arriverà la sentenza sulla sua positività. Così è stato al Giro d’Italia e così sarà anche al Tour de France. Il potere economico e mediatico della corsa francese non è bastato a garantirsi una posizione di privilegio, come speravano i francesi.

La ASO, la società organizzatrice del Tour, aveva cercato di bloccare la partecipazione di Froome in virtù di una norma del proprio regolamento che consente di escludere corridori che possono ledere l’immagine della corsa. Il Tour avrebbe fatto forza su questa regola per impedire a Froome di schierarsi al via e non rischiare poi di dover riscrivere l’albo d’oro in caso di successiva squalifica del campione britannico.

Ma questa drastica presa di posizione avrebbe scatenato una nuova battaglia legale con il Team Sky, con il rischio di un risarcimento multimilionario per il corridore e la squadra, soprattutto se poi la sentenza sul caso salbutamolo dovesse essere favorevole a Froome.

Il Direttore del Tour de France Christian Prudhomme ha spiegato al canale australiano SBS che non si opporrà alla partecipazione di Froome: “Si tratta di una decisione che deve prendere l’Uci.

Noi siamo gli organizzatori del Tour, ma non facciamo le regole” ha dichiarato Prudhomme chiamando in causa il Presidente dell'Uci David Lappartient.

Così, se da qui al 7 luglio non ci sarà nessuna novità sulla sentenza di un caso che va avanti da oltre nove mesi Chris Froome sarà regolarmente al via anche del Tour de France, per andare a caccia della sua quinta maglia gialla.