Tra le tappe del prossimo Tour de France ce n’è una che spicca per il suo chilometraggio decisamente inconsueto nel Ciclismo professionistico. La frazione numero 17 della corsa francese salirà sui Pirenei con tre salite in rapida successione in uno sviluppo di appena 65 chilometri. Si affronteranno il Peyragudes, il Val Louron e l’arrivo in quota di Saint Lary Soulan in una giornata che è tra le più attese di tutta la corsa. Oltre alla durezza del percorso è proprio la breve durata della tappa ad incuriosire, una variabile che potrebbe favorire delle sorprese e che l’organizzazione ha deciso di amplificare con una novità assoluta nel sistema di partenza.
Tour de France, la maglia gialla in pole position
Per la tappa numero 17, la Bagneres de Luchon – Saint Lary Soulan, l’organizzazione del Tour de France ha pensato a scombinare ancora di più i piani delle squadre, già preoccupate su come controllare una corsa di appena 65 chilometri. La tappa, che si esaurirà in un paio d’ore, si preannuncia molto esplosiva. Questo è quanto hanno dimostrato le altre frazioni di chilometraggio ridotto affrontate nei grandi giri negli anni scorsi, inserite per favorire un andamento più scoppiettante della corsa. Stavolta il Tour è voluto andare ancora oltre, visto che nelle ultime stagioni aveva proposto qualche tappa di un centinaio di chilometri e stavolta è sceso addirittura a soli 65.
Questa sarà la frazione più corta degli ultimi trent’anni al Tour e per renderla ancora più unica e imprevedibile l’organizzazione ha deciso di proporre una partenza del tutto inedita. Dopo il raduno di partenza non ci sarà nessun tratto neutralizzato, ma i corridori prenderanno direttamente il via con la parte agonistica della corsa.
I ciclisti saranno separati in diverse griglie, con un sistema che ha dei punti in comune con la Formula Uno o il ciclocross. Nella prima griglia saranno sistemati i primi venti corridori della classifica generale: la maglia gialla sarà in pole position, con gli altri della top ten in una fila davanti a tutti e quelli dall’undicesimo al ventesimo posto in una seconda schiera.
Dopo i primi venti ci sarà un’altra griglia con quaranta corridori, quelli che occupano le posizioni subito dietro alla ventesima nella classifica generale e così via per le griglie a seguire. Si creerà così un ordine di partenza simile a quello di una gara automobilistica, senza la possibilità delle squadre di mettersi in blocco per organizzarsi fin da subito.
Il Tour cerca più tensione
Il motivo di questa scelta del tutto inedita e sorprendente per il mondo del ciclismo è stato spiegato da Thierry Gouvenou, Direttore tecnico del Tour, in un’intervista a Ciclo21: “E’ una formula che useremo solo in quella tappa. Pensiamo che in una corsa così breve la tensione si taglierà con il coltello e che questa formula di partenza accentuerà questo aspetto”, ha spiegato Gouvenou.
I corridori di classifica quindi potrebbero trovarsi a gestire le fasi iniziali della tappa senza compagni di squadra al fianco, creando così delle situazioni tattiche imprevedibili.
Il giornale spagnolo Marca ha interrogato su questa novità il Team manager della Movistar, Eusebio Unzue: “Apprezzo ogni sforzo per aggiungere qualcosa di nuovo al nostro sport, ma sinceramente non so cosa ne penserò al termine della tappa”, ha commentato l’esperto manager spagnolo.