Dopo oltre otto mesi va finalmente in archivio il caso Moscon – Reichenbach. Il corridore trentino del Team Sky era stato accusato dal collega elvetico di averlo fatto cadere di proposito durante la Tre Valli Varesine come rappresaglia per un precedente episodio risalente alla primavera dello scorso anno. Durante l’inchiesta condotta dall’Uci non è emersa nessuna prova concreta contro Gianni Moscon, ed anzi una testimonianza chiave fornita da Nicola Gaffurini ha rafforzato la tesi di un normale incidente di gara. Moscon, dunque, non subirà nessuna squalifica e potrà correre regolarmente il Tour de France.

Moscon, una vicenda lunghissima

Il caso Moscon – Reichenbach della Tre Valli Varesine ha un antefatto che risale a più di un anno fa. Durante una tappa del Giro di Romandia dell’aprile 2017 Moscon fu accusato di aver rivolto un insulto razzista a Kevin Reza, il corridore di colore allora compagno di squadra di Reichenbach alla FDJ. Fu proprio Reichenbach a mettere in risalto quel comportamento di Moscon, che costò al corridore della Sky una sospensione di sei settimane.

Dopo diversi mesi, quell’episodio tornò alla ribalta quando Reichenbach cadde durante una delle ultime gare della passata stagione, la Tre Valli Varesine. Il corridore svizzero accusò Moscon di aver provocato deliberatamente quell’incidente per una rivalsa, un regolamento di conti dopo quanto successo in primavera.

Il caso è finito davanti alla disciplinare dell’Uci, che ha ascoltato diversi testimoni durante i mesi scorsi arrivando finalmente ad un verdetto. Dall’indagine non sono emerse prove concrete contro Moscon, che è stato dunque scagionato.

La testimonianza di Gaffurini

L’archiviazione del caso con l’assoluzione di Gianni Moscon è stata anticipata da 'La Gazzetta dello Sport' e successivamente confermata dal Team Sky.

I corridori che l’Uci ha chiamato come testimoni della caduta di Reichenbach hanno fornito delle ricostruzioni contraddittorie e lacunose, e di quell’episodio non c’è nessun video. L’Uci, quindi, non è stata in grado di ricostruire in maniera certa la dinamica dell’incidente ed il caso è stato chiuso.

A dare una svolta all’indagine sarebbe stata la testimonianza resa da Nicola Gaffurini, il corridore della Sangemini.

“Ho visto il corridore della FDJ mentre stava già toccando terra contro il marciapiede. È stato l’unico a cadere in quel punto. Dopo nessuno è andato a prendersela con Moscon, mentre se un corridore fa cadere apposta un altro c’è una specie di sollevazione contro di lui. Non ho avuto l’impressione di qualcosa di anomalo” ha dichiarato Gaffurini.