Per Fabio Aru la Vuelta Espana, che scatta oggi da Malaga con una cronometro individuale, si presenta come un appuntamento chiave. Nelle ultime stagioni la sua carriera è andata avanti tra alti e bassi e dopo il flop completo del Giro d’Italia lo scalatore sardo ha bisogno di risposte importanti per sé e per la squadra che lo ha ingaggiato con un contratto ricchissimo. Aru ha però respinto con decisione la teoria sostenuta da gran parte del mondo del Ciclismo, quella che la Vuelta Espana rappresenti un bivio da cui dipende il futuro della sua carriera.
Aru: ‘Vorrei spaccare il mondo’
Fabio Aru ha un legame importante con la Vuelta Espana. Qui nel 2015 ha conquistato il suo primo, finora unico, grande giro, spodestando Tom Dumoulin nell’ultima tappa di montagna. Ma già l’anno precedente, giovanissimo, era stato grande protagonista vincendo due tappe di montagna in mezzo a pezzi da novanta come Froome e Contador. Ora alla Vuelta lo scalatore sardo chiede delle risposte chiare dopo una stagione anonima e un Giro d’Italia da incubo.
Ma Aru non crede di trovarsi di fronte alla corsa che dovrà definire in maniera inequivocabile il suo futuro, e per allontanare questa teoria ha citato la sorprendente vittoria di Geraint Thomas al Tour de France, arrivata a 32 anni dopo una carriera senza nessun podio nei grandi giri.
“Non ci sono bivi nella vita. Guardate Thomas, nessuno avrebbe mai detto che potesse vincere il Tour. Vorrei spaccare il mondo, però stiamo parlando di sport, ci sono momenti alti ma anche bassi”, ha raccontato il capitano della UAE Emirates in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Are you ready to ture red in the next three weeks? @lavuelta 🇪🇸 is coming! Here’s a reminder of our lineup: @FabioAru1 @sebystrom #SimoneConsonni@valerioconti93 @VSLaengen @DanMartin86 @SimonePetilli @edward_ravasi #UAETeamEmirates #LaVuelta18
— @UAE-TeamEmirates (@TeamUAEAbuDhabi) 24 agosto 2018
📹: @PhotoFizza pic.twitter.com/5cM9gvaWpw
‘Favorito Valverde’
Aru ha parlato di una stagione in cui si può ancora alzare un bilancio che al momento è quanto mai deficitario, rimandando tutto ad ottobre e facendo capire di voler raccogliere qualcosa di importante non solo in questa Vuelta Espana.
“Questa è una gara importante, ma non è nemmeno l’ultimo grande appuntamento della stagione. Ci sono altri due mesi importanti, prima di fare un bilancio aspetterei” ha dichiarato Aru, che poi ha dato qualche accenno alla corsa che lo attende e a quello che si aspetta.
“Il livello è tanto alto, bisognerà aspettare qualche giorno per vedere com’è davvero la mia condizione.
Il percorso è impegnativo, già nella seconda tappa c’è un arrivo su un Gpm di terza categoria. Il favorito? Valverde” ha sentenziato Aru.
Per Fabio Aru questa sarà la quarta partecipazione alla Vuelta Espana. Nel 2014 arrivò quinto in classifica finale vincendo due tappe, a San Miguel de Alarar staccando un gruppetto con Valverde, Froome e Contador, e a Monte Castrove in uno sprint a due con Froome. Nel 2015 si aggiudicò la classifica generale senza vincere nessuna tappa. è tornato alla Vuelta anche nella passata stagione, quando però non rese al meglio dopo gli sforzi sostenuti al Tour de France e chiuse solo al 13° posto in classifica.