La dura legge dei 100 metri, bastano meno di 10" per tornare sulla Terra. L'atterraggio di Filippo Tortu è stato brusco, ma alla fine era la sua prima gara davvero importante. La finale dei Campionati Europei di Berlino conferma lo strapotere dei velocisti britannici: ha vinto il favoritissimo Zharnel Hughes con il tempo di 9"95, nuovo record dei Campionati Europei. Al secondo posto il connazionale Reece Prescod che ha corso in 9"96, bronzo al giamaicano naturalizzato turco, Jak Alì Harvey in 10"01. Tortu è stato quinto con 10"08, preceduto anche dall'altro britannico Chijindu Ujah che in semifinale gli era arrivato dietro.
La finalissima dei 100 metri aveva perso un annunciato protagonista, il primatista continentale Jimmy Vicaut: il francese che nel penultimo atto aveva corso in 9"97 realizzando il record dei campionati poi battuto da Hughes, è stato messo fuori combattimento da un risentimento muscolare. Il costume tipicamente italiano, quando si ripongono tante speranze in un giovane talento, è quello di cercare inutili alibi. Sarebbe ingeneroso nei confronti del giovane atleta brianzolo, battuto da avversari che, semplicemente, in questo momento sono troppo forti per lui. Ha soltanto 20 anni, deve crescere e maturare sotto tutti i punti di vista: il futuro potrebbe regalargli grandi soddisfazioni.
La semifinale che aveva illuso i tifosi italiani
Tortu aveva disputato una grande semifinale, ma ad onor del vero era la meno competitiva. L'unico avversario da tenere realmente d'occhio era il britannico Chijindu Ujah. L'atleta delle Fiamme Gialle è partito bene ed ha concluso ancora meglio, percorrendo i 100 metri in 10"14 e precedendo di poco l'avversario più temuto.
Entrambi hanno dunque centrato l'ultimo atto. In questo modo il giovane brianzolo aveva lanciato il guanto di sfida al primatista europeo Jimmy Vicaut ed al grande favorito, il futuro campione d'Europa Zharnel Hughes. Il francese, in quella che sicuramente era la semifinale più impegnativa, ha messo in atto una straordinaria prova di forza e con 9"97 aveva realizzato il nuovo record dei Campionati Europei poi infranto in finale non solo da Hughes, ma anche da Prescod.
Vicaut aveva preceduto al traguardo quest'ultimo, partito malissimo ed autore di un grande recupero nel finale. Terzo il campione in carica, l'olandese Churandy Martina che aveva preceduto il turco Emre Barnes: entrambi erano stati ripescati per la finale; settimo il nostro Federico Cattaneo, ma si trattava di una batteria proibitiva per le sue forze. Hughes invece aveva passeggiato letteralmente nella seconda semifinale, precedendo al traguardo il turco Jak Alì Harvey. Non era riuscito a realizzare il tempo utile per entrare in finale il terzo azzurro in gara, Marcell Jacobs, giunto quarto nella batteria suddetta.
Vicaut sfortunato, Hughes 'marziano'
A pochi minuti dall'inizio della finalissima, la notizia clamorosa: Jimmy Vicaut non sarebbe sceso in pista a causa di un problema muscolare accusato durante il riscaldamento.
La gara ha dunque perso uno dei naturali favoriti, apparso in gran forma alla luce del tempo della semifinale, ma per il resto non ha avuto storia: Hughes in questo momento è il più forte velocista d'Europa ed è pronto a lanciare la sua sfida al mondo, considerato che dopo il ritiro di Usain Bolt è venuto a mancare il dominatore della specialità. Era lecito esaltarsi dopo che Tortu, qualche mese addietro, ha battuto lo storico record italiano di Pietro Mennea ed è stato il primo velocista azzurro a correre sotto i 10". Ma a Berlino, al suo primo vero esame internazionale, ha dimostrato di non essere ancora pronto. Era il suo primo giorno di Scuola ed ha subito una severissima lezione dai più forti: lecito attendersi che ne faccia tesoro.