Sempre fuori dagli schemi, sincero e senza filtri, Peter Sagan non smette di far parlare di sé. Alla Vuelta Espana il Campione del Mondo non è riuscito a conquistare nessuna vittoria, ma ha fatto discutere ugualmente per le affermazioni rilasciate al giornale spagnolo El Pais. Il fuoriclasse slovacco ha parlato dei Mondiali di Innsbruck, a cui si sta apparentemente avvicinando senza particolari ambizioni, ma soprattutto ha bollato il Ciclismo come uno sport noioso che lui non riesce proprio a guardare in televisione.

Sagan: ‘Due ore senza che succeda niente’

La Vuelta Espana di Peter Sagan è finita all’insegna dei piazzamenti. Il fuoriclasse slovacco si è visto sfuggire la vittoria più volte, conquistando quattro secondi e due terzi posti. Nelle volate pure ha trovato un Elia Viviani decisamente superiore, e negli arrivi più mossi è stato castigato da Valverde o si è dovuto arrendere a qualche fuggitivo. Ma lo zero nella casellina delle vittorie non ha tolto a Sagan quello spirito leggero e anticonformista, sia in corsa che nelle dichiarazioni.

Al termine della Vuelta il campione della Bora ha rilasciato un’intervista al giornale spagnolo El Pais, in cui ha parlato del ciclismo come di uno sport noioso. “Se guardo alla televisione una corsa di ciclismo di 200 km, posso accendere la tv a 100 km dall’arrivo o a 20 km e la situazione è sempre la stessa.

Intanto sono passate due ore, sei davanti alla tv senza che sia successo nulla. Però se guardi gli ultimi dieci km, o gli ultimi cinque o uno, allora cambia tutto a tutta velocità, anche nelle tappe da volata” ha dichiarato il Campione del Mondo. “Se accendi la tv per 100 km allora ti addormenti, poi ti svegli ai dieci dalla fine e sei curioso di vedere come finisce.

Pensiamo che alla gente piaccia? Non capisco. Per me è uno sport noioso e come fan guardo solo gli ultimi cinque chilometri” ha aggiunto Sagan.

‘Ai Mondiali per fare presenza’

Sagan ha dato una visione molto leggera anche del finale di Vuelta Espana e di questi giorni che lo separano dalla difesa della maglia iridata che indossa da tre anni.

Al campione è stato chiesto se abbia deciso di terminare la Vuelta per cercare di vincere la prestigiosa tappa finale a Madrid: “L’ho finita per me, perché è la conclusione della stagione, perché ci sono i Mondiali e perché preferisco allenarmi qui piuttosto che andare a casa, a Monaco, e allenarmi lì” ha risposto Sagan, che poi ha spiegato di non aspettarsi nulla dai Mondiali di Innsbruck.

“Non ho aspettative, è molto difficile per me. Ci vado più per esserci, per fare presenza e indossare la maglia della Slovacchia. Lo devo al mio paese. Vediamo cosa succede, ma non ci vado con speranza” ha concluso Sagan.