Il mondo del Ciclismo sta per ritrovare una vecchia conoscenza tanto chiacchierata. Nella prossima stagione tornerà sulle scene Floyd Landis, l'americano già gregario di Lance Armstrong, cancellato anche lui dall'albo d'oro del Tour de France per doping. L'ex atleta ha rilevato una piccola squadra che rischiava la chiusura, di cui sarà proprietario e anche main-sponsor con la sua azienda che commercializza prodotti derivati dalla cannabis.
Landis ha parlato del suo progetto in un'intervista rilasciata a "Cycling Weekly", in cui ha spiegato di non credere all'immagine pulita che sta cercando di veicolare il nuovo corso del ciclismo.
Landis, la squadra con i soldi di Armstrong
La storia di Floyd Landis è quantomai originale e sopra le righe. L'americano era arrivato tardi al grande ciclismo, imponendosi poi tra i migliori gregari di Armstrong nella Us Postal. In un secondo momento aveva cercato di ottenere successo da solo, cambiando squadra e diventando leader della Phonak, con cui riuscì a vincere in maniera rocambolesca uno dei Tour de France più incredibili della storia, quello del 2006. Il corridore statunitense era andato in crisi sulle Alpi per poi recuperare 7 minuti sugli avversari nella giornata successiva dopo una lunga fuga solitaria. Ma pochi giorni dopo la conclusione di quel Tour, a Landis fu notificata la positività al testosterone.
La sua vittoria fu cancellata e per lui arrivò una squalifica di due anni. L'americano tentò di rientrare al termine della sospensione, ma senza fortuna.
Landis, però, iniziò a scoperchiare il fenomeno doping nella Us Postal, portando all'apertura dell'inchiesta su Armstrong che si concluse con la squalifica a vita del texano e la revoca dei 7 Tour de France da lui conquistati.
L'ex campione dovette anche indennizzare il collega con 750.000 dollari, e proprio con quei soldi oggi l'ex corridore ha deciso di tornare nel ciclismo, comprando una piccola squadra canadese rimasta senza sponsor, che da gennaio sarà denominata Floyd's of Leadville Pro Cycling Team.
La squadra sarà affiliata come team continental e lo sponsor sarà l'azienda di prodotti derivati dalla cannabis che l'ex corridore ha fondato in questi anni in cui è stato lontano dal mondo dello sport.
"Una nuova organizzazione al posto della WADA"
Con l'imminente ritorno nel ciclismo professionistico, Landis ha ripreso a parlare della parte più ambigua di questo sport, ovvero del fenomeno doping di cui ha vissuto gli anni più drammatici. Nelle ultime stagioni, con l'introduzione del passaporto biologico e di altre novità come la reperibilità totale, il ciclismo sembra essersi lasciato definitivamente alle spalle quel periodo oscuro, ma Landis non la pensa così.
"Oggi il ciclismo è più pulito? No, ovviamente, e tutte le prove lo dimostrano - ha dichiarato l'ex corridore a 'Cycling Weekly' - Questa situazione non cambierà finché la gestione del ciclismo non cambierà, finché la WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) non si sarà sciolta e al suo posto creata una nuova organizzazione che sia indipendente dal Comitato Olimpico. Questo è il cuore del problema".