Il Campionato del Mondo di Ciclismo su strada di Innsbruck 2018 si è concluso con la vittoria dello spagnolo Alejandro Valverde, che ha regolato allo sprint il gruppetto dei migliori, composto dal francese Romain Bardet, dal canadese Michael Woods e dall'olandese Tom Dumoulin. Quinto, e primo degli azzurri, è giunto al traguardo Gianni Moscon, con un ritardo di 13 secondi da Valverde. La corsa, disputatasi in Austria, si è sviluppata su un percorso considerato tra i più duri di sempre dal punto di vista altimetrico, da molti paragonato a quello del 1980 che vide il francese Bernard Hinault staccare tutti gli avversari infliggendo loro distacchi abissali, con il nostro Baronchelli medaglia d'argento.

Un bilancio per le nazionali: Spagna e Francia

La Spagna ha ottenuto la medaglia d'oro con il suo uomo di punta, Alejandro Valverde, considerato alla vigilia tra i grandi favoriti insieme anche all'altro iberico, il giovane Enric Mas, protagonista dell'ultima Vuelta. La Spagna ha controllato bene la corsa, permettendo così a Valverde di infilarsi nella fuga decisiva; il neo iridato è stato poi brevissimo a finalizzare la gara, dominando uno sprint lanciato addirittura dalla prima posizione, segno di assoluta sicurezza.

La Francia si deve invece accontentare della medaglia d'argento di Romain Bardet, battuto comunque allo sprint da un corridore che in volata gli è nettamente superiore. Anche la condotta di gara dei transalpini è stata impeccabile, in quanto sia Bardet che Julian Alaphilippe hanno corso con molta attenzione, facendosi trovare pronti nelle fasi finali.

Olanda e Canada

Gli olandesi hanno provato a controllare la corsa, tentando anche degli attacchi con Oomen e con Kruijswijk. Alla fine il quarto posto di Tom Dumoulin, giù dal podio, rappresenta senza dubbio una delusione, ma a questo ragazzo bisogna davvero riconoscere che non molla mai: trovatosi in difficoltà sul terribile muro di Gramartboden, 2,8 km con punte di pendenza al 28%, Dumoulin non ha mollato, ha fatto la discesa a tutta ed è riuscito a rientrare sui primi; purtroppo alla fine era troppo stanco per lo sprint.

Per il Canada il terzo posto di Woods è stato invece un grande risultato, ottenuto a sorpresa, che va a rinverdire la medaglia di bronzo ottenuta nel 1984 da Steve Bauer.

La nazionale italiana

Per quanto riguarda gli azzurri, c'è innanzitutto da rammentare che gli italiani partivano con un Vincenzo Nibali, naturale capitano della formazione, non ancora del tutto in forma dopo il brutto incidente del Tour.

Gli uomini di Cassani sono stati pronti a controllare le fughe contenenti rivali pericolosi, evitando di esporsi nella fuga iniziale promossa da undici atleti che hanno sì preso un vantaggio considerevole, ma non erano considerati pericolosi da nessuno dei “big”. Il lavoro dei vari De Marchi, Brambilla, Caruso e Cataldo è stato sicuramente pregevole, poi Gianni Moscon ha provato a giocare le proprie carte, riuscendo a resistere al ritmo dei primi, ma solo fino al “muro”. Alla fine dunque un quinto posto, che per un ragazzo di soli 24 anni deve essere considerato non una sconfitta, ma un punto di partenza per una carriera ricca di bei risultati.