Fabio Aru, dopo essersi consultato con il CT della nazionale azzurra di Ciclismo Davide Cassani, ha preso la decisione di rinunciare a partecipare al Campionato del Mondo su strada, che si disputerà in Austria. Il corridore ha valutato la propria condizione fisica come non adeguata all'importante competizione.
Una stagione tormentata
Questo 2018 non è stato certamente un anno favorevole al corridore sardo, che era partito con grandi ambizioni e obiettivi ben precisi, ma decisamente non ha raccolto quanto sperava. Aru aveva preso il via al Giro d'Italia puntando alla vittoria finale, ma è stato respinto proprio dalle grandi salite, normalmente il suo terreno ideale: la tappa dello Zoncolan è stato il segnale definitivo del suo tracollo.
Il “Cavaliere dei Quattro Mori” ha poi cercato riscatto alla Vuelta, e davvero sembrava che, tappa dopo tappa, la sua condizione stesse crescendo. Anche in questo caso, però, le grandi montagne lo hanno visto allontanarsi dai primi in classifica, per concludere con un piazzamento finale oltre il ventesimo posto. Non è quello che lo stesso Fabio si sarebbe aspettato.
La carriera di Aru
In molti, soprattutto i tantissimi tifosi di Fabio Aru, si aspettavano che il 2018 potesse rappresentare la stagione di una grande svolta, quella che trasforma un buon corridore in un grande campione, ma così non è stato. Il sardo ha comunque nel suo palmares alcune vittorie molto importanti, in particolare una Vuelta (2015) e un Campionato Italiano (2017), accompagnate da alcuni risultati significativi sia al Giro (podio nel 2014 e nel 2015) che al Tour (nel 2017, una vittoria di tappa, due giorni in maglia gialla e il quinto posto nella classifica generale conclusiva).
L'augurio che possiamo fare a Fabio è quindi quello di ritrovare la brillantezza dei suoi giorni migliori, impreziosendo la sua carriera con altre vittorie e con altri piazzamenti importanti, tenendo conto anche del fatto che questo corridore ha ventotto anni, quindi, se da un lato ha raggiunto l'età della maturità sportiva, dall'altro ha potenzialmente ancora davanti tanti anni di carriera.
Il rammarico per il Mondiale
La delusione di Aru è inoltre incrementata anche dal fatto che, quest'anno, il tracciato del Campionato del Mondo presentava davvero caratteristiche a lui favorevoli dal punto di vista altimetrico. Da molti il percorso austriaco viene considerato uno dei più duri della storia dei mondiali, paragonabile a quello del 1980, quando il francese Bernard Hinault giunse al traguardo da solo, dopo aver staccato anche l'ultimo rivale, il nostro coraggioso Baronchelli, infliggendo a tutti gli avversari distacchi abissali.
Senza Aru, e con un Vincenzo Nibali ancora non del tutto ripresosi dal brutto incidente del Tour, di sicuro le difficoltà per gli azzurri saranno notevoli, ma comunque alla fine sarà la strada ad avere l'ultima parola.