L’associazione Velon, che riunisce molte squadre del World Tour, ha seguito ed analizzato le prestazioni dei campioni durante la stagione di ciclismo 2018. Ora che le corse sono ferme Velon ha raccolto alcuni dei dati più significativi, cominciando dai watt sprigionati dai velocisti più forti. La rassegna non è una classifica assoluta perché non in tutte le corse è stato attivo questo monitoraggio, ma rappresenta una curiosità interessante per far capire agli appassionati quale sia il livello di prestazioni raggiunto dai campioni più forti.
Il picco di Greipel al Tour Down Under
Il picco di potenza più elevato raggiunto nei monitoraggi effettuato da Velon durante il 2018 è stato quello di Andrè Greipel durante lo sprint della sesta tappa del Tour Down Under. Nella corsa australiana i corridori hanno raggiunto dei wattaggi impressionanti, favoriti anche dai chilometraggi brevi e dai profili altimetrici piuttosto semplici. Nella tappa conclusiva di Adelaide, un circuito cittadino di appena 90 km, Greipel ha sprintato arrivando a toccare un picco di 1903 watt, sfruttando una situazione perfetta per raggiungere una prestazione mostruosa.
Lo stesso velocista tedesco aveva già vinto la prima tappa a Lyndoch dopo un percorso di 145 km. In quella occasione il picco massimo è stato di 1655 watt con una media di 1326 nell’arco della volata e una velocità massima di 76,8 km orari.
L’ultimo chilometro è stato percorso in 52’’ alla media di 68,8 km orari.
Il confronto Bennett – Viviani
Molto interessanti sono anche i dati delle volate del Giro d’Italia. Nella settima tappa, quella con arrivo a Praia a Mare, l’irlandese Sam Bennett ha conquistato il suo primo successo in un grande giro battendo Viviani e Bonifazio. Analizzando i dati della potenza espressa negli ultimi 280 metri si scopre però che il wattaggio medio più alto è stato quello espresso dal quarto arrivato, Sacha Modolo, con 1129 watt, mentre Bennett e Viviani si sono fermati rispettivamente a 1090 e 1075.
Viviani si è poi rifatto vincendo a Nervesa della Battaglia, una delle sue quattro affermazioni nella corsa rosa.
In quella occasione il veronese ha espresso un massimo di 1310 watt, con una media di 1100 nello sprint finale in cui ha toccato i 69,2 km orari.
Velon ha segnalato anche un bellissimo sprint del Giro di Svizzera in cui ha offerto i dati di Colbrelli, Sagan e Gaviria, finiti spalla a spalla con l’italiano del Team Bahrain vincitore. Colbrelli ha raggiunto un picco più basso rispetto ai rivali, ma è stato in grado di mantenersi a lungo su livelli molto buoni, arrivando così a vincere con una volata lunghissima. Il bresciano ha segnato una media di 1050 watt e una massima di 1190, contro i 1130 e 1380 fatti segnare come media e massima da Gaviria e i 1070/1420 di Sagan.