La riforma del Ciclismo professionistico che l’Uci farà entrare in vigore nel 2020 potrebbe rendere la vita delle squadre Professional sempre più incerta e complicata. A creare discussioni e polemiche sono le regole per la partecipazione alle corse più importanti, a partire dai grandi giri. Attualmente gli organizzatori di Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta Espana hanno a disposizione quattro wildcard da distribuire alle formazioni Professional che preferiscono, ma in futuro queste scenderanno appena a due. Questa novità si preannuncia molto penalizzante per le squadre Professional italiane, che vedranno ridurre drasticamente le possibilità di correre il Giro, mettendo a rischio la propria esistenza, come ha rimarcato il manager della Androni Gianni Savio.
Savio: ‘Al Giro ci sono atleti demotivati’
La prossima stagione del ciclismo sarà l’ultima in cui saranno in vigore gli attuali criteri di partecipazione delle squadre per i grandi giri. Nel 2020 oltre alle 18 squadre del World Tour avranno diritto di partecipare a Giro, Tour e Vuelta, anche le due formazioni Professional che occupano le prime posizioni della classifica relativa ai team. Agli organizzatori resteranno solo due wildcard da distribuire contro le attuali quattro.
Ci potremmo trovare quindi al Giro d’Italia con due squadre Professional straniere iscritte d’ufficio grazie alle posizioni nel ranking, e con le squadre italiane escluse. La situazione avrebbe del grottesco, visto che per i team italiani la presenza al Giro è vitale mentre alcune compagini straniere, anche della massima categoria, arrivano alla corsa rosa con corridori di secondo piano e obiettivi limitati, come ha denunciato il manager della Androni – Sidermec, Gianni Savio.
“Ci troviamo di fronte a team World Tour che a Giro e Vuelta sono presenti con delle formazioni che i media hanno definito squadre fantasma” ha dichiarato il manager piemontese a Tuttobici. “Si presentano al via con la seconda o la terza squadra e soprattutto schierano degli atleti demotivati” ha accusato ancora Savio.
‘L’unica ancora è la Ciclismo Cup’
Il manager della Androni ha spiegato come per le squadre italiane, le quattro Professional che ancora resistono dopo il vuoto rimasto nel World Tour, questa riforma possa essere una mazzata. “Per il movimento italiano si preannuncia un futuro drammatico. In questa riforma dove le wildcard si riducono a due l’unica ancora di salvezza per il movimento ciclistico italiano è la Ciclismo Cup” ha aggiunto Savio, riferendosi all’accordo che da alcuni anni vige tra la Lega del Ciclismo e RCS Sport in base al quale il Giro assegna un posto al team vincitore della challenge che riunisce tutte le corse italiane.
La Androni ha puntato proprio su quell’accordo per convincere i propri sponsor ad investire, costruire una squadra giovane e adatta a centrare il successo della Ciclismo Cup e avere la certezza di essere al Giro d’Italia dell’anno successivo grazie ad un sistema che premia il merito. Non è chiaro però se RCS vorrà mantenere questo sistema anche dopo l'entrata in vigore della riforma del 2020. “Se gli inviti si riducono a due cosa possiamo proporre agli sponsor? Se le aziende chiedono se facciamo il Giro d’Italia e io non so rispondere quale sponsor può operare una scelta per sponsorizzare la nostra società. Questo comporterebbe la chiusura inevitabile del team” è l’allarme lanciato da Savio.