Si ricomincia con il solito copione: Lewis Hamilton al comando e gli avversari all'inseguimento nel tentativo di strappargli la leadership. Dopo i test di Barcellona e gli ottimi risultati ottenuti dalla Ferrari, il primo weekend dedicato alla Formula 1 2019 di scena in Australia, al momento sembra aver ribadito la supremazia del pilota britannico della Mercedes. Questi, infatti, dopo aver svettato nella prima sessione di prove libere con il tempo di 1'23"599, si è ripetuto e migliorato anche nella seconda tranche, fermando il cronometro su 1'22"600, abbattendo così anche il record che lui stesso aveva siglato lo scorso anno sul tracciato australiano.

E proprio come se nulla fosse cambiato rispetto alla scorsa stagione, la Ferrari si è dovuta "accontentare" del ruolo di prestigiosa inseguitrice, riuscendo a braccare Hamilton da vicino in PL1 con Sebastian Vettel in seconda posizione e Charles Leclerc in terza, e accusando invece un distacco maggiore in PL2, dove il tedesco ha chiuso con il quinto tempo, mentre il giovane monegasco non è andato oltre il nono rilevamento cronometrico.

Gp Australia, prove libere: vola Hamilton

Lewis Hamilton, dunque, in questa prima giornata dedicata al fine settimana che culminerà domenica nel Gran Premio d'Australia, ha voluto ribadire ai suoi rivali di essere anche lui quest'anno l'uomo da battere, e di non aver alcuna intenzione di cedere lo scettro del campione del mondo.

Soprattutto nella seconda sessione di prove libere si è vista una Mercedes decisamente performante, se consideriamo che alle spalle del fuoriclasse britannico si è piazzato il compagno di squadra Valtteri Bottas a soli 48 millesimi dal leader. Ottimo terzo posto cronometrato per la Red Bull di Max Verstappen, che mai come quest'anno sembra intenzionato ad inserirsi nella lotta per il titolo tra Ferrari e Mercedes.

Del resto, il team di Milton Keynes ha di che sorridere, considerando la quarta piazza ottenuta dal suo nuovo alfiere Pierre Gasly.

Al momento la Mercedes ha evidenziato la sua superiorità sul tracciato sporco dell'Albert Park di Melbourne anche in merito alla simulazione gara: Lewis Hamilton ha particolarmente impressionato con il suo miglior tempo di 1'26"6, mentre Bottas si è fermato intorno ad 1'28", affiancato nelle battute conclusive delle prove da un buon Leclerc su gomma dura.

La Ferrari, nel complesso, ha dimostrato di poter contare su una monoposto ben bilanciata sia all'anteriore che al posteriore, ma l'1'29" di Sebastian Vettel sul passo gara non è stato esaltante, almeno fino a quando il campione tedesco non è riuscito a strappare un ultimo riscontro cronometrico più veloce, arrivando a toccare 1'27"4.

Naturalmente, mai come in questi casi è bene non fasciarsi la testa ancor prima di cadere. Infatti, solitamente, nelle prime prove libere di un Gran Premio non si sa mai quale scuderia abbia sfoderato fin da subito tutto il suo reale potenziale e quale, invece, abbia preferito nascondersi un pochino. In attesa di avere ulteriori risposte dalle prossime prove e soprattutto dalle qualifiche ufficiali del sabato, da segnalare l'ottimo sesto tempo alla fine delle PL2 di Melbourne dell'ex ferrarista Kimi Raikkonen su Alfa Romeo-Racing, mentre il compagno di squadra del finlandese, l'italiano Antonio Giovinazzi, non è riuscito ad andare oltre la 15^ posizione.