La classica apertura della Tirreno-Adriatico, per il quarto anno consecutivo affidata alla cronosquadre di Lido di Camaiore, ha fatto registrare distacchi molto più ampi del previsto. Le condizioni meteo hanno parzialmente influenzato il risultato, favorendo le ultime squadre a partire che hanno corso con l'asfalto asciutto, pur su un percorso con pochissime curve. La Mitchelton ha corso per ultima con uno schieramento di grandi specialisti attorno ad Adam Yates ed è riuscita a battere il tempo già ottimo segnato dalla Jumbo Visma di Roglic.

Tirreno, che pericoli con gli spettatori!

La tappa inaugurale della Tirreno-Adriatico è iniziata con la strada bagnata ed il cielo minaccioso. Il percorso ha ripercorso fedelmente quello degli anni scorsi, con due lunghi rettilinei raccordati da un tratto centrale con quattro curve ad angolo retto. Prima di entrare nel vivo la corsa ha offerto un brivido inatteso quando un distratto spettatore ha attraversato la strada mentre sopraggiungeva il trenino della Bora Hansgrohe.

L’uomo è stato centrato da Oscar Gatto e Rafal Majka che sono volati a terra, ma sono riusciti a ripartire pur ammaccati. Più tardi si è rischiato un altro incidente quando una donna ha attraversato la strada sul rettilineo finale all'arrivo della Mitchelton, ma per fortuna l’impatto è stato evitato. I due episodi hanno però messo in risalto qualche imprecisione nell'organizzazione.

Bahrain sottotono

La corsa ha poi visto la Jumbo Visma segnare un tempo strepitoso quando le condizioni della strada sono migliorate.

La squadra di Roglic ha segnato un 22’32’’ che è stato a lungo il punto di riferimento, fin quando è partita, per ultima, la Mitchelton Scott. Forte di una strada sempre più asciutta e di sei grandi passisti schierati attorno al capitano Adam Yates, la squadra australiana ha volato in 22’25’’ andando a vincere.

Molto forte è andata la Sunweb di Tom Dumoulin, a 22’’, mentre la Sky di Thomas e Moscon ha chiuso a 47’’, un po’ sotto le attese. Deludente è stata la prova di Nibali e della sua Bahrain Merida, che è finita a metà classifica a ben 1’10’’ di distacco, un risultato che non rispecchia il valore tecnico di una squadra che si è rafforzata con Rohan Dennis e ha lavorato molto su questa disciplina.

Domani per la seconda tappa Michael Hepburn partirà in maglia azzurra di leader della classifica, con Adam Yates e Primoz Roglic che hanno già preso una posizione interessante guardando al risultato finale. Roglic ha 7’’ di distacco dal britannico, con Dumoulin a 22’’, Alaphilippe a 37’’, Thomas a 47’’, Pinot a 58’’, Nibali a 1’10’’, Fuglsang a 1’13’’.