"Se succede... succede". Un pò come la celebre 'If he dies, he dies' pronunciata da Ivan Drago davanti a Rocky che teneva tra le braccia un agonizzante Apollo Creed. Quello però era un film, questa è la realtà ed il protagonista di dichiarazioni estreme è, ancora una volta, Deontay Wilder. In merito alla sua prossima difesa del titolo dei pesi massimi versione WBC contro Dominic Breazeale, il prossimo 18 maggio al Barclays Center di Brooklyn, il 'Bronze Bomber' ha affermato che non avrebbe alcun rimorso nel caso in cui l'avversario dovesse morire per i colpi ricevuti.

Wilder del resto non è nuovo a queste dichiarazioni 'clamorose' e sa alimentare molto bene la sua fama di 'bad man' sul ring, come quando un paio di anni fa aveva espresso il desiderio provocatorio di voler aggiungere "un cadavere al suo record".

Rissa sfiorata nel 2017

In realtà tra Wilder e Breazeale non corre buon sangue dal febbraio del 2017, quando i due stavano quasi venendo alle mani in un hotel di Birmingham, in Alabama. Nella circostanza, Breazeale aveva combattuto nel sottoclou del match mondiale dei pesi massimi alla Legacy Arena in cui il campione WBC aveva messo k.o Gerald Washington. Il pugile californiano aveva invece sconfitto Izuagbe Ugonoh, anche in quel caso un successo prima del limite.

Secondo la ricostruzione di Breazeale, sarebbero stati Wilder ed il suo staff a provocarlo in hotel, dopo che lo stesso Breazeale aveva avuto un confronto piuttosto acceso con Marsellos, fratello minore di Deontay, a bordo ring durante il match iridato. Wilder afferma invece che Breazeale avrebbe fatto un'osservazione su sua figlia Naieya, bambina nata con una disabilità a causa di una malformazione alla colonna vertebrale.

Un qualcosa che ovviamente il campione si sarebbe legato al dito.

'Questa è la boxe'

Motivo per cui Wilder non usa proprio mezzi termini nei confronti del suo prossimo avversario. "Se lo uccido, non avrò un minimo di rimorso", afferma in un'intervista al Daily Mail "perché questa è la boxe, questo è ciò che facciamo. La gente al di fuori non capirà mai questo sport che spezza il nostro corpo, ma noi combattiamo comunque per le nostre vite sul ring.

Qualunque cosa succeda, bisogna evitare che la tua testa venga colpita, basta un colpo e finisce tutto". Dunque "se succede, succede" ribadisce Wilder al cronista "non sto dicendo che sia una cosa bella, ma io dico le cose come stanno e dico sempre la verità. Questo è il motivo per cui la gente mi ama". Il 'Bronze Bomber' sottolinea di volergli far pagar le sue affermazioni. "Lui non mi piace, quello che ha fatto non è accettabile e sul ring mi comporterò di conseguenza".