Dodici anni dopo il successo di Alessandro Ballan il Giro delle Fiandre torna a parlare italiano grazie all’inatteso ma meritatissimo trionfo di Alberto Bettiol, arrivato a sorpresa ma costruito alla maniera dei grandi campioni. Il corridore toscano aveva ben impressionato nelle ultime corse al nord ma non era nella prima schiera di grandi favoriti, essendo ancora alla ricerca del primo successo da professionista in questa che è la sua settima stagione tra i grandi. Nel punto chiave della corsa, l’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont, Bettiol ha forzato l’andatura andandosene con apparente facilità dal gruppo comprendente i più forti e resistendo negli ultimi chilometri verso il traguardo di Oudenaarde.

Fiandre, Terpstra subito fuori

Il Giro delle Fiandre è iniziato ad Anversa in una giornata soleggiata che si è poi via via fatta più grigia ma senza la pioggia che si temeva alla vigilia. Nelle fasi iniziali se ne è andato un quartetto con Damien Touzé (Cofidis), Hugo Houle (Astana), Jesper Asselman (Roompot-Charles) e Kenneth Van Rooy (Sport Vlaanderen-Baloise), una situazione controllata facilmente dal gruppo nel quale la Deceuninck Quickstep ha preso come da previsione il comando delle operazioni. La prima svolta è arrivata ancora prima di arrivare sui muri, quando Niki Terpstra (Direct Energie) si è dovuto ritirare dopo una caduta.

La corsa è poi entrata nel vivo ad un centinaio di chilometri dall’arrivo, con i passaggio sul Grammont che per la spinta prima di Cort Nielsen (Astana) e poi dei Deceuninck ha portato ad un frazionamento del gruppo. Davanti sono rimasti una trentina di corridori che sono andati a raggiungere i fuggitivi, ma la seconda parte del gruppo, con anche Naesen (AG2R) e Gilbert (Deceuninck), è riuscita a rientrare grazie allo sforzo della Katusha e alla poca collaborazione degli uomini al comando.

Il numero di Van der Poel, ma Bettiol è il più forte

La corsa si è così ricompattata con diversi tentativi di attacco che si sono annullati a vicenda fino al colpo di scena della caduta di Mathieu Van der Poel (Corendun), finito a terra mentre cercava di fermarsi a causa di una foratura. L’olandese è sembrato in grande difficoltà ma è riuscito a ripartire e con una spettacolare rincorsa ha recuperato corridore dopo corridore e muro dopo muro fino a rientrare in gruppo, un vero numero di classe e temperamento.

Davanti Vandenbergh (AG2R) e Vanmarcke (Education First) sono riusciti a sganciarsi sul secondo passaggio dall’Oude Kwaremont e sono stati poi raggiunti da Kasper Asgreen (Deceuninck) e da Dylan Van Baarle (Sky), che ha dimostrato di avere molte più energie dei compagni d’avventura. L’olandese è rimasto da solo sul Kruisberg e dal gruppo Bob Jungels (Deceuninck) ha deciso di rompere gli indugi subito seguito da un incredibile Van der Poel e da Van Avermaet (CCC). La Deceuninck non è però riuscita a dare alla corsa quell’impronta che ci si aspettava perché Gilbert e Stybar non sono stati all’altezza delle aspettative.

All’imbocco dell’ultimo passaggio dall’Oude Kwaremont la situazione si è così presentata equilibrata e con ancora una ventina di corridori insieme, senza la prevista superiorità della squadra belga.

Il Giro delle Fiandre si è così risolto in una sfida diretta tra i leader e a sorpresa è stato Alberto Bettiol (Education First) a dimostrarsi il più forte. Il corridore toscano ha forzato l’andatura nel tratto più impegnativo dell’Oude Kwaremont e Van Avermaet non è riuscito a replicare al suo affondo. Bettiol ha guadagnato subito una ventina di secondi e ha superato ancora con buona brillantezza il Paterberg, l’ultimo muro. Ad inseguirlo sono rimasti una ventina di corridori, ma senza le energie e la collaborazione per poter organizzare un inseguimento incisivo.

Il finale è stato magico per Bettiol, alla prima vittoria in carriera, costruita di forza, alla maniera dei grandi campioni e in una delle corse più prestigiose.

Asgreen, uno dei gregari della Deceuninck, ha anticipato il gruppetto per il secondo posto, con Kristoff (UAE) che ha vinto lo sprint per il terzo davanti all’infinito Van der Poel e a Politt (Katusha), altro outsider. Valverde (Movistar), sempre nel vivo della corsa, ha chiuso con un bell’ottavo posto mentre Sagan, 11°, è sempre stato sulla difensiva ed è sembrato ancora non al top della forma.