Un'onesta carriera, vissuta all'ombra di pugili più talentuosi. Il suo orticello però James 'Spaccaossa' Smith è riuscito a coltivarlo ed il germoglio più bello è senza dubbio il titolo mondiale dei pesi massimi versione WBA detenuto per poco meno di tre mesi a cavallo tra il 1986 e l'anno successivo. Una chance inattesa che gli cadde praticamente dal cielo con soli sette giorni di preavviso. 'Bonecruscher' ne ha parlato recentemente in un'intervista concessa a Boxing News, in occasione del suo 66esimo compleanno celebrato lo scorso 3 aprile. Inevitabile, inoltre, parlare anche di due sconfitte contro avversari sulla carta proibitivi per le sue forze, come Larry Holmes e Mike Tyson.

In causa con Don King, il noto promoter lo risarcì con la chance mondiale

James Smith divenne campione del mondo in età matura, aveva 33 anni nel dicembre del 1986 quando contro ogni pronostico mise k.o alla prima ripresa Tim Whiterspoon. "All'epoca ero in causa con Don King - racconta l'ex pugile - e lui mi chiamò a casa dicendo di voler risolvere la questione dandomi il match per il titolo mondiale ed una borsa di 230 mila dollari. Naturalmente fui entusiasta, ma rimasi sconcertato quando mi disse che avrei dovuto combattere tra una settimana al Madison contro Whiterspoon che mi aveva sconfitto ai punti l'anno prima. Mi disse 'prendere o lasciare' ed io la presi: misi al tappeto il mio avversario tre volte nella prima ripresa e divenni il campione dei pesi massimi.

Fu tutto così veloce, io sapevo che mi dovevo gettare su di lui, se il combattimento fosse andato avanti non sarebbe stata una buona cosa per me che avevo solo una settimana di preparazione. Ha funzionato". Meno di tre mesi dopo, Smith consegnò il suo titolo nelle mani di Mike Tyson.

'Tyson? Dopo quello con la mia ex moglie è stato il match più duro della mia vita'

Il match contro Mike Tyson si disputò a Las Vegas, il 7 marzo 1987. Smith confessa di averlo affrontato in condizioni psicologiche non ottimali, quasi condizionato dalla fama di un avversario la cui ascesa all'epoca era inarrestabile. "Era all'apice della sua forza, aveva 20 anni e tutto era a suo favore.

Mi sono fatto condizionare da quell'atmosfera, dal forte impatto mediatico che Tyson si trascinava dietro. Guardando indietro a quel match, penso di aver combattuto bene e l'ho portato a disputare 12 riprese, forse avrei anche potuto vincere e, se fosse accaduto, chissà cosa sarebbe successo". Quando gli viene chiesto chi è l'avversario più duro mai affrontato, 'Spaccaossa' non ha dubbi. "Certamente la mia ex moglie - dice ridendo - perché lei mi ha urlato dietro il c... per anni e come lei nessuno". Poi torna serio e dice "Tyson, perché era basso ed aveva una velocità incredibile. Quasi tutti i miei pugni andavano oltre la sua testa, ero stupito di quanto fosse veloce ed io ad un certo punto ho cercato di combattere a distanza ravvicinata.

Avrei potuto metterlo knock down, ma avrebbe potuto farlo anche lui".

'Larry Holmes? In quel momento era troppo oltre per me'

Andando indietro con gli anni, nel 1984 James Smith si ritrovò a combattere per il titolo mondiale IBF contro l'allora imbattuto Larry Holmes. In quel momento arrivava da un filotto di 14 vittorie di cui 12 per k.o. Aveva messo al tappeto anche Frank Bruno a Wembley. "Larry Holmes è tra i migliori tre pesi massimi di tutti i tempi a mio giudizio, in quel momento ero molto emozionato perché stavo combattendo contro Larry, ma probabilmente non avrei dovuto farlo perché c'era troppa differenza in termini di esperienza tra me e lui. Lui aveva picchiato tutti, era tecnico ed intelligente".

Contro Holmes, Smith andò incontro alla seconda sconfitta della sua carriera, dopo la prima nel match d'esordio del 1981 al cospetto di James Broad. Si sarebbero incontrati nuovamente nel 1999, in quello che sarebbe stato l'ultimo match di Smith vinto anche in questo caso per k.o da Holmes.