Dopo le polemiche scatenate dall'iniziale decisione di non far partecipare atleti africani alla Maratona di Trieste (decisione poi revocata, anche se teoricamente presa per contrastare fenomeni di caporalato), la conclusione della vicenda ha il sapore quasi della beffa: a vincere, infatti, è stato Noel Hitimana, originario del Ruanda. Dichiara che è contento di potersi allenare nel nostro paese e che ritiene sia giusta la partecipazione di tutti. L'atleta ha una triste storia alle spalle.

Vince Noel Hitimana, atleta originario del Ruanda

La Maratona di Trieste quest'anno ha suscitato aspre polemiche.

Come ormai tutti sanno, inizialmente era stato deciso di non invitare nessun atleta africano. Questa scelta, a differenza di quel che si è detto anche un po' a sproposito, non aveva teoricamente retroscena razzisti, bensì era stata fatta per timori di sfruttamento e caporalato nell'atletica. Dopo le polemiche scatenatesi, però, gli organizzatori hanno ben presto compreso che quella che voleva essere una manovra positiva si stava trasformando nel suo esatto opposto. Infine, perciò, l'idea è stata ritirata, e hanno preso parte alla maratona molti atleti di origine africana.

Il colmo è che, alla fine, a vincere sia stato proprio uno di costoro. Noel Hitimana dunque ha trionfato alla 24esima Trieste Half Marathon.

Ha raggiunto il traguardo in un tempo ottimo: un'ora, 3 minuti 28 secondi. Di origini ruandesi, in un'intervista sul Corriere ha detto la sua su quest'ultima maratona e ha raccontato la sua storia difficile.

Sulle questioni di Trieste, racconta che ha appreso di dover partecipare appena una settimana prima dell'evento. Si trova d'accordo, però, con la necessità di far partecipare tutti a simili eventi, e che i divieti non risolveranno i problemi.

Ha quindi aggiunto di essere felice di potersi allenare in Italia.

La triste storia di Noel

Noel fa parte degli atleti sotto l'ala di Enrico Dionisi. Ha iniziato a correre però solo 4 anni fa, quando fu scoperto da Paolo Traversi. Noel ha infatti avuto un'infanzia complicata. A soli 4 anni di età perse nel genocidio del Ruanda sia il padre che sei fratelli.

Crebbe dunque solo con la madre. A causa delle difficoltà economiche, però, dopo le elementari, non poté continuare gli studi. Essendo però appassionato di ballo e sport, prima divenne danzatore dell’Urukerereza, la danza nazionale, poi scoprì la corsa. Da lì, con dei risultati inizialmente non eccelsi, riuscì infine a vincere il 2 maggio 2018 la maratona di Kigali, la più importante della sua nazione. A quel punto ha raggiunto la definitiva consacrazione che oggi lo ha portato sino al nostro paese.