Niente e nessuno dura per sempre, nemmeno i grandi campioni dello sport. Ci esaltiamo a rivedere le loro imprese ed è tutto perfetto, perché li vediamo ancora giovani. Ci restiamo male quando, dieci o vent'anni dopo, li ritroviamo invecchiati, ma è la vita ed è un processo che riguarda tutti noi. Sarebbe bello se Roger Federer durasse per sempre, ma il prossimo mese di agosto svolterà per i 38 anni e la sua straordinaria carriera, incredibilmente lunga e vincente, è comunque agli sgoccioli. Motivo per cui la decisione di tornare sulla terra rossa, superficie meno amata dove, comunque, ha vinto, è abbastanza comprensibile: non si è stancato di stupire.
A Madrid ha dimostrato di esserci ancora, di poter competere con i migliori. A Roma ha dato forfait dopo il tour de force causato dal maltempo: due gare in un giorno sono tante, a maggior ragione per un tennista non più giovanissimo. Il problema muscolare lo ha chiamato fuori, in realtà è una scelta comprensibile quella di non rischiare. Sebbene Federer abbia riempito di gioia i tifosi italiani con la sua presenza al Foro Italico, il suo obiettivo è il Roland Garros, torneo da lui vinto nel 2009. Ed è qui che tenterà la grande impresa, magari affrontando il rivale di sempre, quel Rafa Nadal che a Roma ha dimostrato di essere ancora il numero uno sul rosso. Potrebbe essere il suo ultimo Roland Garros?
Non lo sappiamo, lui non ha mai parlato di ritiro, ma è chiaro che non può averne ancora per molto. Stando alle sue parole, però, non ha ancora intenzione di appendere la racchetta al chiodo.
'Le mie sensazioni sono le stesse di dieci anni fa'
Nel corso del recente torneo di Madrid, Federer era stato intervistato dalla tv francese Stade2 e gli era stato chiesto se il prossimo sarebbe stato l'ultimo Roland Garros.
"Ogni torneo può essere l'ultimo - ha risposto il fuoriclasse elvetico - e questo non fa eccezione. Eppure non vedo il mio ritorno a Parigi come l'ultima volta, anzi le mie sensazioni nel giocare al Roland Garros sono le stesse di dieci anni fa. Sarò felice se riuscirò ad andare avanti e trascorrere lì la prima settimana del torneo".
Quando gli chiedono del tabellone, risponde che "non possiamo entrare nei dettagli, credo sia ancora molto presto. Però sarebbe triste se andassi a Parigi per giocarci per l'ultima volta". A chi gli chiede da cosa sia stato motivato il suo ritorno sulla terra, ha risposto "semplicemente mi piace scivolare e trovare angoli e poi avevo voglia di vedere tifosi che non vedevo da tempo". King Roger ha già iniziato ad allenarsi ieri a Bois de Boulogne con Diego Schwartzman. 'Darò il massimo', è la sua promessa ai tanti tifosi che lo seguono con grande affetto.