È stato rilasciato poco prima della mezzanotte Michel Platini dopo che era stato sottoposto a fermo dalla magistratura francese con l’accusa di corruzione per l’attribuzione del Mondiale 2022 al Qatar, avvenuta quando lui era presidente dell’Uefa, candidato numero uno a sostituire il potentissimo Sepp Blatter alla guida della Fifa. In tutto la sua detenzione è durata circa dodici ore: la legge francese prevede che un sospettato possa essere trattenuto per essere interrogato fino a un massimo di quarantotto ore. Poi, o vengono formalizzate accuse precise e si passa all’arresto, o la persona in stato di fermo deve essere rilasciata.

Platini accusato di corruzione insieme a due consiglieri di Sarkozy

L’avvocato di Platini, William Bourdon, fermato dai cronisti che hanno stazionato per tutto il giorno fuori dal palazzo dell’autorità giudiziaria, ha reagito con molta forza: “Si è montato un polverone per niente, Platini è stato rilasciato e non è più in stato di fermo”. Poco prima del leggendario numero dieci della Francia e della Juventus era stata rilasciata anche Sophie Dion, consigliere politico dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, anche lei fermata e interrogata nell’ambito della stessa inchiesta. Bourdon, tornando al lungo interrogatorio, ha detto che Platini ha risposto in modo sereno e circostanziato agli inquirenti chiarendo la sua posizione in modo definitivo.

Bourdon ha anche sostenuto che sebbene si trattasse di un fermo, quello di Platini era soprattutto un contributo di carattere tecnico alle indagini. Le Roi avrebbe dovuto spiegare come si sono svolte le votazioni per l’assegnazione dei campionati del mondo ma secondo l’avvocato l’ex calciatore è di fatto estraneo a qualsiasi colpa o accusa.

Quel pranzo a Parigi nove giorni prima della votazione per il Mondiale

La vicenda dell’assegnazione del Mondiale al Qatar è da anni oggetto di accuse e di inchieste: si è parlato di un giro di mazzette e di interesse poco chiari. Tant’è che sull’onda dello scandalo lo stesso Sepp Blatter nel 2015 fu costretto a dimettersi fu proprio l’ex presidente mondiale a trascinare nello scandalo Platini che si dimise a sua volta dalla massima carica europea.

Platini è stato prelevato dalla polizia a Parigi e portato nel palazzo della PNF, il Parquet National Financer, un’istituzione investigativa che si occupa di grandi crimini contro l’economia e che combatte frodi e corruzione a tutti i livelli. Le accuse con le quali Platini è stato fermato non sono ancora state ufficializzate, ma stando a voci riportate anche dalle agenzie francesi si parla di corruzione, cospirazione e abuso del ruolo pubblico ai fini di interesse privato. Stando alle indiscrezioni di corridoio, riportate in particolare da Le Mond, gli inquirenti avrebbero chiesto conto di una colazione di lavoro ospitata all’Eliseo dall’allora presidente francese Sarkozy nove giorni prima del voto per l’assegnazione dei Mondiali del 2018 (giocato in Russia) e del 2022.

Al pranzo oltre a Sarkozy erano presenti lo stesso Platini, il segretario generale del presidente francese Claude Gueant – anche lui interrogato senza essere stato sottoposto ad alcun fermo - e il consigliere per lo sport di Sarkozy Sophie Dion. Ospite d’onore lo sceicco Tamim Ben Hamad Al Thani, oggi emiro del Qatar e allora primo ministro del paese arabo, uno degli uomini più ricchi del mondo e con molteplici interessi in Francia, Inghilterra, Germania e Italia.

L'attacco del suo ex partner Sepp Blatter che conferma le accuse di corruzione

L’ufficio personale di Sarkozy non ha rilasciato alcun commento. Ha parlato invece Blatter che dal giorno delle sue dimissioni si è ritirato in Svizzera ma non rinuncia di tanto in tanto ad assestare qualche stoccata all’ex partner Platini: “Mi sorprende che lo abbiano fermato per una cosa del genere – ha detto Blatter a un’agenzia di stampa svizzera – mi sembrava che fosse chiaro che ci fossero grandi interessi della Francia in ballo su quell’assegnazione e Platini non ne era certamente all’oscuro.

Ho scritto tutto in due memoriali: dopo quel pranzo, che sono convinto sia servito a portare i Mondiali al Qatar, Platini mi chiamò dicendomi che il nostro gentleman agreement per assegnare il campionato agli Stati Uniti sarebbe stato più difficile del previsto. In modo imprevisto quattro consiglieri cambiarono idea e il Qatar vinse l’assegnazione 14-8”.

Platini per ora torna a casa ma il fermo e le accuse potrebbero diventare qualcosa di più concreto già dalle prossime ore.