Attimi di grande paura per Alice Campello, la moglie italiana di Alvaro Morata, ex attaccante della Juventus attualmente in forza all’Atletico Madrid. Con il marito impegnato nelle Far Oer per la gara di qualificazione dell’Europeo (vittoria delle Furie Rosse per 1-4), la donna era nella sua villa insieme ai suoi gemelli, Alessandro e Leonardo di nemmeno un anno.

Banditi armati, aggressivi e pronti a tutto

All’improvviso un gruppo di banditi armati e con il volto coperto ha fatto irruzione all’interno dell’abitazione con le armi in pugno e, urlando, ha terrorizzato la donna e i piccoli facendosi dire la posizione della camera da letto e dove fosse la cassaforte.

È stata un’azione fulminea: in un paio di minuti il commando – composto pare da quattro persone – è riuscita a darsi alla fuga con soldi, gioielli e alcuni oggetti di valore appartenenti alla carriera sportiva dell’attaccante. La donna ha chiamato la polizia che è subito accorsa sul posto rilevando che i malviventi erano entrati in casa da una porta finestra del giardino. Alice, notevolmente provata, stava ancora cercando di calmare i bambini che piangevano disperati.

Azione fulminea: nessuna violenza, bottino ingente

Non c’è stata alcuna violenza, come purtroppo è successo in altre occasioni e i rapinatori sono stati estremamente rapidi nel darsi alla fuga. Secondo la prima ipotesi i banditi sono entrati in casa pensando che fosse vuota, ma quando si sono trovati di fronte la moglie del calciatore e i bambini hanno agito urlando in modo molto aggressivo.

Si sta ancora facendo una stima del bottino che dovrebbe essere intorno ai 200mila euro. Quando è accaduto tutto Alvaro era in campo: il giocatore è stato avvertito dopo la partita ed è ripartito insieme alla squadra che ha già fatto ritorno a Madrid. Non si tratta certo del primo caso simile a danno di calciatori anche se fino a ora casi del genere erano stati più frequenti in Italia che in Spagna: non molto tempo fa l'attuale allenatore del Venezia Serse Cosmi era stato sequestrato con la famiglia nella sua splendida villa alla Brufa, sulle colline nei pressi di Perugia.

Il bottino era stato ingente ma la paura era stata decisamente molta di più. Leonardo Bonucci nel 2012, appena uscito da un concessionario della Ferrari in compagnia della moglie proprio mentre era alla Juventus fu affrontato da un ladro che, pistola in pugno, voleva rubargli l'orologio: gli andò male. Bonucci lo prese a cazzotti e lo mise in fuga.

A Napoli Zuniga fu derubato dell'orologio da due ragazzini armato in motorino, stesso copione qualche tempo dopo per Milik che era appena arrivato in città. Hamsik, sempre a Napoli, fu rapinato due volte, nel 2008 e nel 2013. La vicenda divenne un caso perché i tifosi - temendo che il calciatore potesse decidere di andarsene - chiesero ai malfattori la restituzione degli orologi rubati e le scuse. Marek, dal canto suo, disse: "Mi dispiace ma non generalizzo. I napoletani sono brava gente, e se uno mi rapina penso che sia davvero disperato e di quei soldi, forse, abbia davvero bisogno".