Domani 2 luglio esordirà a Wimbledon nel match valido per i 64esimi di finale contro il giapponese Yuichi Sugita. Rafael Nadal arriva all'appuntamento con l'erba londinese dopo le polemiche per la testa di serie numero 2 persa a favore di Roger Federer, ma con il fiore all'occhiello di aver vinto i due tornei sulla terra rossa più importanti, gli Internazionali d'Italia e, soprattutto, il suo dodicesimo Roland Garros. Eppure, in una recentissima intervista rilasciata all'Equipe, il fuoriclasse spagnolo ha confessato di aver meditato uno stop temporaneo, almeno fino alla fine dell'anno.

Tutto questo perché non riusciva ad esprimere il suo Tennis sulla superficie che lo ha visto e che lo vede ancora dominatore, una crisi culminata nella secca sconfitta subita in semifinale al Masters di Montecarlo ad opera di Fabio Fognini. Senza nulla togliere alla grande prestazione del nostro portacolori, Nadal in quel match era la lontana ombra di se stesso. Se avesse prevalso il momento di sconforto, il maiorchino non si sarebbe confermato re di Francia e non sarebbe ora al via di Wimbledon.

'La vita non è solo vincere e sollevare trofei'

Al noto quotidiano francese, pertanto, Nadal ha confessato che la sua partecipazione al Roland Garros tra le altre cose era fortemente in dubbio dopo la semifinale di Montecarlo.

"Credo che la serenità sia importante per riuscire a giocare bene ed in quel periodo non ero sereno. La vita non è solo vincere e sollevare trofei, nei mesi passati avevo avuto molti problemi fisici ed avevo provato dolore. Un dolore più forte del solito - aggiunge il maiorchino - per cui giocare a tennis soffrendo ti fa passare qualunque voglia, ero senza energie".

Nadal torna sulla partita persa a Montecarlo contro Fognini. "Con Fabio ho giocato la mia peggior partita degli ultimi 14 anni, non mi sentivo più me stesso. Ho parlato con il mio team, abbiamo analizzato a lungo quello che stava succedendo. C'è stato un momento in cui volevo fermarmi, non ho mai pensato di lasciare il tennis, ma volevo stare a riposo e recuperare corpo e spirito.

Poi però abbiamo discusso ed ho deciso di andare a Barcellona e da lì le cose sono andate meglio".

'Ho lavorato tanto per essere competitivo a Wimbledon'

Se avesse prevalso il pensiero negativo, pertanto, Parigi avrebbe avuto un altro re e Nadal non sarebbe andato nemmeno a Wimbledon. "Non avrebbe avuto senso fermarmi solo per un paio di mesi, dunque avrei saltato tutte le altre prove del Grande Slam, Parigi e Wimbledon. Alla fine, però, ho trovato l'ispirazione per continuare". Ispirazione che lo ha portato ad allungare a livelli ormai sovrumani la sua striscia di vittorie al Roland Garros e che ora lo spinge a ritentare la scalata al trono di Wimbledon che in passato gli è riuscita due volte.

"Naturale che spero di essere sempre competitivo ai massimi livelli. Gli infortuni fanno parte dello sport e sono la norma anche per i giocatori più bravi, ma è anche vero che penso di averne sofferto più degli altri. Ora ho lavorato duramente ed ho fatto di tutto per essere competitivo anche a Wimbledon. L'atteggiamento è quello giusto, devo solo andare avanti".