L’Arctic Race of Norway che si è conclusa ieri ha regalato un finale emozionante e un dopo corsa molto caldo. Alexey Lutsenko e Warren Barguil si sono trovati a giocarsi il successo della corsa norvegese nelle ultime pedalate della tappa conclusiva, quella con arrivo a Narvik. Barguil aveva sulle spalle la maglia di leader con appena quattro secondi di vantaggio sul kazako, ma l’abbuono dello sprint finale e un leggero frazionamento del gruppo ha prodotto il sorpasso in extremis. Il francese non l’ha presa bene e subito dopo la conclusione della corsa ha accusato Enrico Gasparotto di aver favorito Lutsenko con una manovra scorretta.

Barguil: ‘Questo per me non è ciclismo’

Warren Barguil si è guadagnato la fama di corridore tanto talentuoso quanto impulsivo e quello che è accaduto ieri all’Arctic Race of Norway ne ha dato un’ulteriore conferma. Il corridore francese indossava la maglia di leader con quattro secondi di vantaggio su Alexey Lutsenko, una situazione molto pericolosa e da gestire in maniera accorta visto lo spunto veloce del corridore kazako della Astana che avrebbe potuto sovvertire la situazione anche solo grazie agli abbuoni.

Barguil ha corso in maniera molto istintiva accettando la sfida diretta proposta da Lutsenko sulla salita a pochi chilometri dall’arrivo e facendo ritmo con grande impegno senza staccare l’avversario.

Il francese ha poi pagato lo sforzo e non è riuscito più a stare a ruota del corridore della Astana nel finale, perdendo pericolosamente posizioni in mezzo al gruppo. La vittoria di tappa è andata al norvegese Hoelgaard, sfuggito al gruppo al culmine dell’ultima salita, davanti al connazionale Jansen. Gli uomini di classifica si sono giocati in volata il terzo posto e i relativi quattro secondi di abbuono.

Lutsenko si è prodotto in un bello spunto nel finale ed è riuscito a staccare Gasparotto che gli era alle spalle. Barguil ha tentato una disperata rimonta ma il kazako ha artigliato il terzo posto, l’abbuono e un ulteriore secondo di distacco per il frazionamento creato ed ha così conquistato la classifica finale.

Barguil ha reagito alla sconfitta con furore, accusando Gasparotto di aver favorito deliberatamente Lutsenko.

“Gli ho detto che è un idiota, non posso dire altro. Lutsenko era forte ma se fossi stato alla sua ruota credo che avrei potuto farcela. Ma il corridore che stava alla sua ruota ha provato a spostarmi. Questo per me non è Ciclismo, sono furioso” ha dichiarato il francese subito dopo la conclusione della tappa.

Le scuse e il caso si chiude

A mente più fredda Warren Barguil ha poi capito di aver esagerato nelle sue accuse a Gasparotto e soprattutto di dover incolpare sé stesso per la sconfitta e la condotta di gara. “Mi scuso con Enrico Gasparotto, non erano le parole da dire” ha dichiarato lo scalatore della Arkea riferendosi all’offesa rivolta al collega italiano. “Abbiamo avuto una discussione per chiarirci.

È difficile perdere per un secondo dopo una corsa intensa nella quale i miei compagni hanno dato tutto. Ero frustrato e nervoso, ma io ho commesso l’errore di non essere sulla ruota” ha continuato Barguil sottolineando come sarebbe dovuto rimanere in scia al suo avversario diretto Lutsenko nel finale di corsa.

Gasparotto ha poi chiuso il caso accettando le scuse poste dal corridore francese.