Era il 1977 quando, battendo in tre set lo statunintense Brian Gottfried, Corrado Barazzutti conquistava la semifinale dei US Open. Era il periodo in cui si giocava sulla terra verde, sarebbe stata l'ultima delle tre edizioni a disputarsi su questa superficie prima dell'attuale Deco Turf. Sono trascorsi 42 anni ed un altro italiano riesce a conquistare l'accesso alla semifinale dell'ultimo Slam di stagione: Matteo Berrettini fa esplodere di gioia l'Italia sportiva al termine di una partita assolutamente stellare contro Gael Monfils che merita comunque l'onore delle armi per averla tenuta in vita anche quando sembrava tutto perso.
Cinque set, chiusi 3-6 6-3 6-2 3-6 7-6 in favore del nostro magnifico atleta.
Parte forte il francese, Matteo risponde alla grande: 1-1 dopo i primi due set
La contesa parte male per Berrettini che non riesce a tenere il maggior ritmo imposto dall'avversario al match. I servizi tengono nei primi quattro game, poi c'è l'allungo di Monfils che ottiene un break-point, lo consolida e si porta sul 5-2. Matteo accorcia le distanze, ma il transalpino attende solo il suo turno di battuta per chiudere il set sul 6-3: è la prima volta in questi US Open che l'azzurro perde il primo parziale. L'avvio di secondo set da parte di Gael è invece più morbido, Berrettini inizia a giocare con più convinzione rompendo il velo dell'emozione di un giovane che sta disputando la partita finora più importante della carriera.
Anche in questo caso si va secondo i turni di battuta fino al 4-3 per il 23enne romano, poi arriva il break che permette al nostro portacolori di andare a servire per il set che si aggiudca pareggiando il conto: 1 set pari e la corsa verso la semifinale resta apertissima.
Berrettini, terzo set da 'bulldozer'
Nel terzo set Matteo Berrettini è ancora più aggressivo e Monfils sembra sorpreso: il francese subisce la prepotenza in battuta dell'azzurro e soffre (salgono a 12 gli aces di Berrettini).
Nel frattempo arriva la pioggia sull'Arthur Ashe, viene coperto il tetto e, dopo una piccola pausa, scende la bufera anche sull'esperto giocatore transalpino che avrebbe comunque la possibilità di recuperare con una palla-break a disposizione sul 3-2 per Matteo: il giovane romano mostra i nervi saldi di un veterano, annulla il break e rimonta l'avversario fino a portarsi sul 4-2.
Il resto del parziale parla esclusivamente italiano con Monfils che adesso sembra addirittura sfiduciato mentre Berrettini è ad un solo set dalla storica semifinale.
Gael risorge dalle ceneri, si va al quinto set
Il francese sembra però un altro atleta nell'avvio di quarto set, inizia tenendo il servizio a zero e, anche se perde il secondo game ai vantaggi, inizia a macinare il suo Tennis agile e tecnico: prima lascia ancora a zero Berrettini sulla battuta, poi al termine di un gioco infinito durato 10' in cui Matteo rimonta da una situazione di 0-30, Monfils riesce ad ottenere il break. Per lui è un punto importantissimo, lo consolida e si porta sul 4-1 per poi tenere il servizio fino alla fine della frazione e chiudere sul 6-3: ora siamo due set per parte, partita davvero splendida all'Arthur Ashe.
Nell'ultimo parziale accade davvero di tutto
Berrettini parte fortissimo nel quinto e decisivo set, sembra avere più benzina in corpo rispetto al francese che, al contrario, appare in debito d'ossigeno: Matteo tiene il servizio e lo strappa al suo avversario con due accelerazioni improvvise che lasciano Monfils sul posto, ritrovandosi rapidamente sul 2-0. Gael sembra non averci capito più di tanto, ma la classe non è acqua ed il transalpino ritrova il bandolo della matassa: Berrettini va sotto 0-30, rimonta e trascina il game ai vantaggi dove, però, subisce il controbreak che viene consolidato nel gioco successivo, 2-2. Si riprende dunque con il romano in battuta che martella bordate imprendibili lasciando l'avversario a zero e, nel sesto gioco, va a prendersi un altro break che porta la contesa sul 4-2: dopo oltre tre ore di battaglia, può risultare decisivo nell'economia del match.
Mantenere il turno di battuta adesso è fondamentale per il giovane guerriero romano, ci riesce lasciando Monfils a 15 e toccando dunque con mano la sua prima semifinale in un torneo del Grande Slam. Il transalpino, in effetti, sotto per 2-5 avrebbe bisogno di un vero e proprio miracolo: ci prova tenendo a zero il suo servizio e si aggrappa all'orgoglio ed alla sua grande esperienza riuscendo ad annullare un match-point ed a cogliere un insperato break-point ai vantaggi nel nono game: siamo sul 5-4. Ora è Berrettini in visibile difficoltà emotiva, Monfils infatti riesce a mantenere il turno di battuta e quell'invocato miracolo diventa improvvisamente realtà: 5 pari e tutto da rifare per Matteo che sembra davvero sotto choc, ma trova non si sa dove la forza per cambiare l'inerzia di un gioco che gli stava sfuggendo.
Sotto 0-30, infatti, riesce a recuperare e vincere il game numero 11 andando in vantaggio 6-5 e garantendosi quanto meno il tie-break al quale si arriva dopo un altro gioco vietato ai deboli di cuore, in cui Monfils tiene faticosamente il servizio ai vantaggi dopo aver neutralizzato due match-point di Berrettini. Qui entrambi tirano fuori l'ultima scintilla di energia da una partita assolutamente epica: quella di Matteo si rivela vincente e gli permette di chiudere il conto sul 7-5 e di liberare la sua esplosione di gioia che è quella di tutti gli italiani appassionati di tennis.