In meno di 24 ore ha giocato in doppio con due tra i tennisti più iconici di ogni epoca, secondo molti addetti ai lavori i migliori di sempre. Un parere che è condiviso anche dal diretto interessato, perché Stefanos Tsitsipas è letteralmente entusiasta della sua esperienza alla Laver Cup, una tre giorni intensa che gli solleva il morale dopo una stagione che, certamente, da Wimbledon in poi non è andata nel modo auspicato dal giovane greco. Nel Team Europe di Bjorn Borg, al suggestivo torneo di Ginevra, Tsitsipas si è ritrovato come compagni di squadra Rafa Nadal e Roger Federer.

La vittoria finale ha sorriso ai tennisti del Vecchio Continente per il terzo anno di fila, su tre edizioni, ma a al di là del il risultato Tsitsipas ha messo in risalto l'opportunità che ha avuto occasione di vivere, quella di giocare insieme a due monumenti del tennis ed è un concetto che ha espresso a chiare lettere a fine torneo.

'Ho avuto l'opportunità di vivere la partita dal loro punto di vista'

'Adesso ho capito perché Rafa e Roger sono i migliori di sempre - dice Stefanos - quando ho avuto l'opportunità di vivere la partita dal loro punto di vista giocando in doppio". Tsitsipas la definisce "un'esperienza incredibile, perché stanno attenti ai minimi dettagli e sono unici per determinazione, concentrazione e qualità.

Questo li rende il top". Scontata la domanda dei cronisti su chi preferisca come compagno di doppio tra Federer e Nadal, ma Tsitsipas evita inizialmente di rispondere. "Mi mettete in difficoltà con queste domande, io ho amato giocare con entrambi".

'Scelgo Federer, ma solo perché era il mio idolo da quando ero un ragazzino'

Dinanzi all'insistenza dei giornalisti, però, gli tocca rispondere.

A livello di carattere e peculiarità, Stefanos si sente più affine a Nadal. "Mi piace la sua energia in campo e poi siamo simili caratterialmente, forse perché siano entrambi mediterranei e, dunque, molto emotivi". Però qui si tratta di scegliere un compagno ed allora la bilancia pende a favore di 'King Roger'. "Federer è sempre stato il mio idolo, sin da quando ero ragazzino e quando ho iniziato la carriera provavo sempre ad imitarlo per rendere migliore il mio stile.

Averlo come compagno di doppio per me è un sogno diventato realtà". Rivela inoltre di aver avuto "conversazioni interessanti con Roger e Rafa", aggiungendo "non vi dirò mai cosa ci siamo detti" e sottolineando che "nel momento in cui sei compagno di squadra di due leggende puoi solo imparare da loro, hanno sempre qualcosa da insegnarti anche quando, semplicemente, mangi insieme a loro. Se qualcuno mi avesse detto dieci anni fa che avrei avuto questa opportunità non ci avrei mai creduto".