L'anno scorso di questi tempi ci si avviava velocemente verso lo 'scontro tra Titani' a Los Angeles, Deontay Wilder contro Tyson Fury. Anthony Joshua che, poco meno di due mesi prima, aveva messo k.o Povetkin a Wembley, era in attesa di conoscere il vincitore contro il quale, probabilmente, avrebbe disputato il match per l'indiscusso. Un anno dopo Wilder è ancora campione del mondo dei pesi massimi, Fury ha riconquistato credibilità ed un ricchissimo contratto negli States dopo il pareggio con il detentore del titolo WBC mentre Joshua il prossimo 7 dicembre affronterà il combattimento più delicato, ad oggi, della sua carriera.

Non è più il campione, Andy Ruiz lo ha detronizzato in una di quelle folli notti che solo il Madison Square Garden può regalare, mettendolo k.o per la prima volta in carriera. Così il 'distruttore' californiano di origine messicana è diventato il 'cinderella man' del XXI secolo, ottenendo una delle vittorie più sorprendenti dell'intera storia del pugilato. Il 7 dicembre, nell'inedito scenario saudita, ci sarà dunque la resa dei conti, il rematch in cui Ruiz difenderà per la prima volta le corone Super WBA, WBO, IBF ed IBO dal tentativo di AJ di riprendersi tutto e cancellare quel tremendo knock out dello scorso giugno. Il britannico vuole dimostrare che si è trattato soltanto di un incidente di percorso, l'attuale campione di non essere soltanto il 'miracle man' di una notte.

Ad onor del vero, scorrendo oltre un secolo di storia dei pesi massimi, sebbene siano diversi i campioni detronizzati che tempo dopo si sono ripresi il titolo (anche più volte), sono ben pochi quelli che lo hanno fatto immediatamente dopo la sconfitta. Ad oggi ci sono riusciti in tre: Floyd Patterson, Muhammad Ali e Lennox Lewis, dunque il più giovane campione del mondo prima dell'avvento di Mike Tyson, colui che viene definito il più grande di sempre e l'ultimo campione indiscusso.

Patterson-Johansson, la saga

Dall'altare alla polvere e nuovamente sull'altare: il primo della serie fu Floyd Patterson, era professionista da appena un anno nel 1956 quando raccolse il testimone da Rocky Marciano che aveva lasciato vacante il titolo ed il 30 novembre dell'anno citato sconfisse per k.o alla quinta ripresa l'esperto Archie Moore.

Dopo quattro difese vittoriose, il pugile texano perse clamorosamente il titolo il 26 giugno del 1959 ai piedi dello svedese Ingemar Johansson, subendo addirittura sette atterramenti nelle prime tre riprese. I dubbi su questo match furono abbastanza leciti, lo scandinavo era forte, ma parecchio grezzo ed il rematch del giugno del 1960 vinto in scioltezza da Patterson in cinque round rese plausibili le citate perplessità. Ci sarà anche un terzo capitolo della saga nel 1961, vincerà ancora Patterson per k.o, stavolta alla sesta ripresa, dopo aver toccato due volte il tappeto nella prima: probabilmente la dimostrazione che il pugno di Johansson faceva parecchio male, un po' per sgomberare il campo da eventuali sospetti di 'combine' del primo incontro.

Ali-Spinks, la grande sorpresa e la rivincita

Patterson è stato il primo ex campione del mondo dei pesi massimi a riprendersi il titolo perso, qualche anno dopo ci sarebbe riuscito anche Muhammad Ali che dopo la 'questione Vietnam' che lo porterà a perdere i titoli, riscriverà la storia della Boxe nel celebre 'Rumble in the Jungle' con George Foreman. Tuttavia non è stata questa la circostanza in cui il leggendario pugile di Louisville si riprenderà il titolo subito dopo averlo perso: il match vinto con Foreman è del 1974, l'evento di cui parliamo è di qualche anno dopo, febbraio del 1978 quando Ali viene detronizzato a sorpresa dei titoli WBA e WBC da Leon Spinks a Las Vegas al termine di 15 round caratterizzati da un verdetto non unanime.

Sette mesi dopo i due pugili si affronteranno nel rematch a New Orleans, Ali vincerà ai punti con verdetto unanime ed annuncerà il suo ritiro dal ring. Ci ripenserà un anno dopo per affrontare Larry Holmes: una pessima decisione.

Lewis-Rahman, a volte la vendetta si gusta calda

L'ultimo della serie è un pugile britannico, pertanto il precedente più benaugurante per Anthony Joshua. Lennox Lewis è campione del mondo dal 1997 (il suo secondo regno) quando il 22 aprile 2001 affronta Hasim Rahman a Carnival City, in Sudafrica. Tra lo sgomento generale finisce k.o dopo 2'32" della quinta ripresa e se lo lega al dito. Seguiranno sette mesi di durissimi scambi verbali con lo spavaldo nuovo campione, il 'leone' promette di fargliela pagare cara e sarà di parola nel rematch che si disputa a Mandalay Bay, in Nevada, il 17 novembre del 2001.

Stavolta è Rahman a toccare il tappeto senza rialzarsi dopo meno di un minuto e mezzo dall'inizio del quarto round. Ancora oggi Lewis sottolinea che questa è stata la vittoria che gli ha dato più soddisfazione in carriera, addirittura maggiore rispetto a quella contro Mike Tyson dell'anno successivo.