Non è una stagione come le altre e dopo la 'pandemia' dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità era nell'aria che venisse annullato anche il secondo Masters 1000 di stagione in programma negli USA. Dopo Indian Wells, dunque, viene cancellato il Miami Open: salta per intero il Sushine Double e, alla luce di una situazione legata ai contagi per il famigerato virus i cui numeri lasciano intendere che potrebbe durare ancora a lungo, possiamo ben dire che l'intera stagione sulla terra rossa che sarebbe giunta immediatamente dopo i tornei americani inizia ad essere a rischio.

Circola già l'indiscrezione che le federazioni possano decidere per il blocco di tutti i tornei per le prossime sei settimane.

Una comunicazione che non sorprende nessuno

Dopo la cancellazione di Indian Wells, l'annullamento del torneo di Miami non giunge inatteso. Lo stato di emergenza è stato dichiarato in Florida così come in California nei giorni scorsi: il numero ufficiale dei contagiati è salito a 28. Almeno c'è la magra consolazione che a differenza di Indian Wells la notizia è stata resa nota con largo anticipo rispetto all'inizio del Masters 1000 di Miami e questo consentirà a molti tennisti di evitare un inutile viaggio sul posto. Quanto accaduto ad Indian Wells, al di là della delusione di chi doveva scendere in campo, è stato caratterizzato da roventi polemiche accese da chi, come Diego Schwartzman, ha definito 'inadeguato' il modus operandi dell'Atp per quanto riguarda la comunicazione.

C'è comunque da dire che ad Indian Wells la decisione è giunta quasi all'improvviso, mentre nel caso di Miami è stato possibile, alla luce del clima attuale, renderla nota con il dovuto preavviso.

Terra rossa: la stagione sarebbe seriamente a rischio

L'annullamento in toto del Sunshine Double stravolge i calendari Atp e Wta i cui vertici dovranno anche decidere cosa fare con i punti da difendere in scadenza che, inevitabilmente, finiscono per 'falsare' parte delle classifiche.

Il minimo dei problemi, certamente, in questa situazione di emergenza sanitaria, ma l'impressione è che il peggio debba ancora arrivare. L'attenzione già da ora si sposta inevitabilmente in Europa, il secondo continente più colpito dal virus dopo l'Asia, dove si terranno i prossimi, importanti tornei sulla terra rossa: Montecarlo, Madrid, Roma, per non parlare ovviamente del Roland Garros.

Se con lo Slam francese non possiamo sbilanciarci alla luce di un evento ancora lontano (ma nemmeno più di tanto), è ipotizzabile che non si possa giocare nel Principato, nella capitale spagnola e men che meno al Foro Italico, nemmeno con la misura di sicurezza delle porte chiuse (questo sarebbe ovviamente scontato).