Il 18 marzo 2010 moriva Roberto Lombardi. Praticamente dieci anni fa esatti, se ne andava una voce unica e inconfondibile che ha allietato innumerevoli ore di gioco per tante generazioni di appassionati di Tennis. Purtroppo fu la Sclerosi Laterale Amiotrofica ad essergli fatale quando non aveva ancora compiuto 60 anni.

Lombardi, insieme a Ubaldo Scanagatta e al duo storico delle telecronache del tennis italiano, Rino Tommasi e Gianni Clerici, ha scritto pagine irripetibili e raggiunto un livello mai più eguagliato in futuro della narrazione del tennis in televisione.

Veniva chiamato il 'professore'. E non solo per la laurea, ma anche per come aveva studiato la fisica applicata al gioco.

Il duo con Scanagatta e i momenti irripetibili con Tommasi

Roberto Lombardi non era, di certo, la tradizionale prima voce, ruolo che comunque ha fatto. Era la classica seconda voce, ovvero il commentatore tecnico che affiancava il telecronista. Ma Lombardi era molto più di un talent come sarebbe definito oggi: aveva una competenza tecnica fuori dal comune che, abbinata ad una ironia speciale, ad un non prendersi mai troppo sul serio nemmeno nelle spiegazioni più tecniche, lo rendeva unico. Caratteristiche che lo hanno fatto entrare nel cuore della gente. Straordinari i duetti con Tommasi soprattutto - ma anche con Scanagatta - sulla teoria dell'occhio dominante dei tennisti.

O quando parlava di difficoltà dell'articolazione scapolo-omerale. Ironia a tutto tondo con i commenti scherzosi che gli poneva soprattutto Tommasi quando si avventurava in temi, a suo avviso troppo tecnici. La dizione di dritto anomalo la si deve a lui. Come dimenticare poi la sua passione per la tennista russa Maria Kirilenko.

Laureato in matematica e fisica, è stato Direttore della scuola maestri

Lombardi da giocatore era arrivato a essere fra i primi tennisti d'Italia, in un momento in cui i primi cinque vincevano la Coppa Davis. Laureato in matematica e fisica, è stato proprio Rino Tommasi a volere Lombardi a commentare il tennis in tv. Una delle tante intuizioni straordinarie di Tommasi che non gli risparmiava, anche qui ironicamente, di essere anche 'il peggiore cliente di ristoranti del mondo, visto quanto era esigente'.

Inizi a Capodistria, poi la nuova Telepiù e infine a Sky. E anche una collaborazione col Corriere della Sera. Telepiù, prima dell'arrivo delle esclusive nel calcio, fece tantissimi abbonati con una proposta ricchissima di tennis.

Gli ultimi anni di Lombardi sono stati un calvario per via della malattia, ma per lui, anche se parlava a fatica, era di importanza vitale continuare a commentare il tennis per Sky. Anche con la maschera dell'ossigeno usata ai cambi di campo, tale era il suo amore per questo sport. E la sua divulgazione. Impegno che lo ha portato a diventare anche presidente della Scuola Nazionale Maestri. L'Istituto Superiore di Formazione della Federazione oggi porta il suo nome.

Nato ad Alessandria, amava sempre parlare delle comuni origini con Gianni Rivera.

Milanista doc, ha seguito come tecnico, tra gli altri, Canè e Nargiso. Ha accompagnato quest'ultimo alla vittoria di Wimbledon Juniores 1987. Un destino crudele gli ha impedito raggiungere i 60 anni e ha privato gli appassionati di una lettura competente e ironica di una generazione del tennis come quella attuale che avrebbe ispirato ogni sua telecronaca. Telecronache che, anche a dieci anni dalla scomparsa, rimangono vive nella mente di tutti coloro che hanno avuto la possibilità di ascoltarle, imparando sempre qualcosa dal professore.