Adriano Panatta il 9 luglio compirà 70 anni. Uno dei più grandi tennisti italiani di ogni epoca si è raccontato in un'intervista al Corriere della Sera. Il trionfatore del Roland Garros, della Coppa Davis e degli Internazionali d'Italia del 1976 ha parlato anche del Tennis di oggi.

E non ha dubbi, per lui Federer è, e resterà sempre, il migliore di tutti, e le statistiche di Djokovic non gli interessano.

Adriano Panatta: 'Il più grande di tutti è Federer, le statistiche di Djokovic non mi interessano'

Panatta, nell'intervista, ha parlato anche del tennis di oggi e ha sottolineato che Roger Federer, a suo avviso, è il più grande di tutti.

Ha affermato che non gli interessano le statistiche a favore di Djokovic. Il campione del Roland Garros 1976 ha sottolineato che per stile, completezza di gioco e mano, Federer è, e rimarrà sempre, anche in futuro "quello che gioca a tennis meglio di tutti gli altri".

L'ex atleta ha parlato poi della sua carriera, anche se è stato piuttosto refrattario nel raccontare di quel suo indimenticabile 1976. Ha rivelato di non avere nessuna coppa in casa: "Ho perso tutto. Non è un vezzo, giuro - ha dichiarato - Ho fatto tanti di quei traslochi in vita mia...".

Ha aggiunto che, siccome non è un feticista, gli fa orrore l'idea di creare una sorta di museo-celebrativo nel salotto di casa sua. È riuscito comunque a conservare un cimelio in particolare, la pallina dell'ultimo punto del match contro Vilas a Roma.

Parlando di Wimbledon - che si sarebbe dovuto svolgere in queste settimane - si è soffermato sul suo sfortunato match ai quarti di finale contro Duprè. Panatta lo ha definito: "Il più grande rimpianto della carriera". Ha detto che ha snobbato a lungo il torneo britannico perché non gli è mai interessato nulla degli inglesi, delle loro tradizioni e dell'erba: "Su cui la palla rimbalzava da schifo".

Panatta: l'amicizia con Villaggio e Tognazzi e il suo rapporto con Loredana Berté

Adriano Panatta si è soffermato anche su due amicizie molto particolari della sua vita, quelle con Paolo Villaggio e Ugo Tognazzi.

Panatta ha rivelato che nella vita ha avuto di certo più amici che nemici. Quindi ha evidenziato che Villaggio era un uomo di grande intelligenza e di "cultura mostruosa".

Lo ha definito "un fratello, un genio, un fuoriclasse assoluto". Quando si incontravano, non parlavano mai di cinema né di tennis.

Ugo Tognazzi lo trovava invece "irresistibile". L'ex campione ha svelato che nel 1981, prima della semifinale a Montecarlo contro Vilas, lo raggiunsero in riviera Tognazzi e Villaggio. La serata andò avanti fino alle 3 e, inevitabilmente, nel giorno della sfida non riuscì a vedere palla contro Vilas.

Celebre è stata la storia d'amore di Panatta con Loredana Berté che poi lui stesso presentò a Borg: "È passato tanto tempo - ha detto - con Loredana ci siamo voluti bene".