Davide Cassani ha scritto un post su Facebook nel quale ha lanciato un appello alle istituzioni affinché possa riprendere l'attività agonistica del ciclismo ancora ferma in seguito all'emergenza coronavirus. Il commissario tecnico della Nazionale italiana si chiede perché sia stato dato il via libera alla movida, mentre quello alle corse tarda ad arrivare.
Inoltre ha aggiunto che, continuando di questo passo, si rischia di perdere un'intera generazione di giovani sportivi. Quindi ha invocato la celere approvazione di decreti che diano la possibilità di tornare a gareggiare "rispettando tutte le norme del caso".
Davide Cassani ironico: 'Questa Covid-19 mi ha fatto capire una cosa, lo sport fa male'
Davide Cassani ha affermato di aver aperto in maniera ironica il suo post su Facebook, sostenendo che la Covid-19 gli ha fatto capire che in realtà "lo sport fa male". Nella sua vita ha sempre pensato che l'attività sportiva fosse utile per condurre una vita sana. Inoltre ha sempre creduto che fosse in grado di donare ai giovani tanti bei sogni. Invece adesso ha intuito che probabilmente si è sempre sbagliato.
"Ho capito fin dall'inizio di questa pandemia che lo sport fa male e per questo va fermato", ha sottolineato l'ex ciclista. Quindi ha ricordato che il coronavirus si propaga soprattutto tramite gli assembramenti e, di conseguenza, tra i primi provvedimenti attuati dalle istituzioni c'è stato lo stop allo sport, anche a quello individuale.
A suo parere, nel mese di marzo questa è stata una misura giusta da adottare per evitare che, in caso di incidenti, si andasse ad intasare ulteriormente gli ospedali già alle prese con i malati di Covid-19.
Adesso, data la situazione attuale, si chiesto mai le attività agonistiche debbano essere ancora ferme. "Perché lo sport è considerato così pericoloso?", si è domandato Cassani.
Davide Cassani: 'Quanto mi piacerebbe fare quattro chiacchiere con il Cts'
Cassani ha rivelato che gli piacerebbe molto confrontarsi con i membri del Comitato tecnico-scientifico per capire perché sia ancora vietato far ripartire l'attività agonistica. Secondo l'ex corridore non ci si rende conto che, continuando su questa strada, si vanno ad arrecare danni ai giovani.
Subito dopo ha ricordato che, se da un lato non si permette di gareggiare, dall'altro invece è possibile uscire di notte, "movida compresa", si può festeggiare anche in piazza (Coppa Italia di calcio ad esempio) ma le corse invece sono ancora vietate.
"Stiamo gettando via - ha scritto su Facebook - una generazione di giovani sportivi". Il rischio è che, proseguendo con questi divieti, si vada a perdere il 30-40% dei giovani atleti almeno nel mondo del Ciclismo.
In conclusione, Davide Cassani ha ricordato che la Federciclismo sta facendo di tutto per l'intero movimento ma da sola non basta. Ha lanciato infatti un appello alle istituzioni, affinché intervengano con degli appositi decreti che permettano di tornare a correre nel pieno rispetto delle norme di sicurezza per ridurre i rischi di contagio da coronavirus. Quindi ha chiosato: "Ho cominciato con tono ironico, spero che fosse evidente. Ho finito in tono quasi drammatico perché sono convinto che lo sport potrebbe aiutarci ad allentare il morbo".