Il Ciclismo World Tour è ripartito con una spettacolare ed emozionante edizione estiva della Strade Bianche. Sugli sterrati senesi, tra la polvere e il caldo afoso di questo 1° agosto, Wout Van Aert si è dimostrato il più forte di tutti, al termine di una corsa che ha visto anche Davide Formolo e Alberto Bettiol tra i grandi protagonisti. Sono invece mancati alcuni dei campioni più attesi, su tutti Mathieu Van der Poel, il campione in carica dulia Alaphilippe e Vincenzo Nibali, condizionato da una caduta nelle fasi centrali della corsa.

Strade Bianche, un sestetto esce dal Monte Sante Marie

In una giornata segnata da un caldo torrido e da nuvole di polvere da cui i corridori sono scomparsi e riapparsi, la Strade Bianche ha segnato l’attesa ripresa della stagione del ciclismo professionistico dopo quattro mesi e mezzo di pausa. I corridori non si sono risparmiati, regalando una corsa emozionante e senza pause, una splendida cartolina che regala tante speranze per questo ritorno del ciclismo World Tour.

La corsa è entrata nella fase decisiva nel tratto sterrato di Monte Sante Marie, ad una cinquantina di chilometri dal traguardo, in uno dei punti tradizionalmente più difficili del percorso della Strade Bianche.

Tra i saliscendi con pendenze a doppia cifra e i tratti tortuosi del Monte Sante Marie la selezione è stata nettissima, una vera gara ad eliminazione che ha trasformato ben presto questa Strade Bianche in uno scontro diretto tra campioni, senza giochi di squadra e tatticismi. Jakob Fuglsang (Astana) ha attaccato in uno dei tratti di salita più impegnativa e dietro si è formato un quintetto con Alberto Bettiol (EF), Greg Van Avermaet (CCC), Davide Formolo (UAE), Wout Van Aert (Jumbo Visma) e Max Schachmann (Bora) che è andato a riprendere il danese.

Sono già rimasti irrimediabilmente fuori dai giochi in queste fasi alcuni dei nomi più attesi, come Alaphilippe, Sagan, Van der Poel e Nibali, condizionato anche da una caduta avvenuta nel tratto di sterrato precedente.

Ciclismo, Van Aert da dominatore

Il sestetto al comando ha raggiunto subito un vantaggio rassicurante, con i corridori all’inseguimento molto distanti e sparpagliati, ed ha marciato tranquillamente verso gli ultimi tratti di sterrato in attesa della battaglia finale che ha regalato altre emozioni forti.

Schachmann e Van Aert hanno provato a sorprendere gli avversari partendo in un tratto di asfalto prima dello sterrato di Colle Pinzuto, dove Van Avermaet ha improvvisamente ceduto.

Bettiol, Formolo e Fuglsang hanno invece reagito andando a raggiungere i due battistrada e il vincitore del Fiandre ha cercato l’affondo di forza senza però riuscire ad andarsene. È stato l’ultimo sterrato delle Tolfe a fare da trampolino di lancio ideale per l’attacco decisivo, quello di Wout Van Aert. Il belga è partito deciso, con ancora tante energie e nonostante la determinazione di Bettiol è riuscito a guadagnare sempre più spazio. Fuglsang, apparso brillantissimo a Monte Sante Marie, è invece crollato, ed anche Bettiol ha pagato gli sforzi di una corsa bellissima nei saliscendi prima dell’arrivo a Siena.

Così sono rimasti i soli Schachmann e Formolo a cercare di opporsi a Van Aert, che però ha volato gli ultimi chilometri ancora in piena spinta superando anche la rampa conclusiva verso Piazza del Campo dove ha concluso da dominatore.

Il belga, che ha feeling speciale con questa corsa in cui era arrivato già due volte al terzo posto, ha concluso con 30’’ su Formolo, splendido secondo davanti a Schachmann. Quarto posto per Bettiol, molto convincente, con Fuglsang quinto. I distacchi sono stati enormi, a conferma di una corsa particolarmente dura: da segnalare a tal proposito il 15° posto di Van der Poel, tra i grandi favoriti della vigilia, con un ritardo di ben dieci minuti.

Nella Strade Bianche femminile il successo è andato all’iridata Annemiek Van Vleuten, che sulla rampa finale ha avuto ragione della spagnola Mavi Garcia, riagguantata negli ultimi chilometri dopo una lunga fuga. Elisa Longo Borghini è stata la prima azzurra al traguardo di Siena, al quinto posto.