Simone Martis è un personal trainer di Serramanna, nella provincia del sud Sardegna. Ha 22 anni e sono diverse migliaia le persone che, soprattutto sui social, seguono le attività del giovane. In questa intervista, la seconda rilasciata a BlastingNews, fornisce consigli su come rimettersi in forma e parla di se stesso, come mai fatto finora.

Come rimettersi in forma

Quali sono i luoghi comuni più frequenti che ti ritrovi a dover affrontare e smentire quotidianamente circa il volersi rimettere in forma?

"Sugli allenamenti le più comuni sono che lo squat fa male alle ginocchia.

Ma anche che se ti alleni al multi power non cresci. Oppure che per lavorare sulla definizione occorre aumentare il numero delle ripetizioni. Sull'alimentazione, invece, si dice che le uova fanno male. Ma anche che i carboidrati fanno ingrassare e che le proteine fanno male. Oppure che i carboidrati dopo le 18 non si devono mangiare e che nell'alimentazione contano solo le kcal.

Poi ci sarebbero alcuni luoghi comuni sui fast food. Tuttavia ritengo che nessuno debba privarsi di nessun luogo. In tanti evitano di andare alle cene in compagnia per evitare di sgarrare. C'è sempre un modo per arrangiarsi, l'importante è sapersi controllare. Naturalmente per minimizzare i rischi, se c'è la possibilità di scegliere, consiglio indubbiamente un luogo in cui c'è una vasta scelta di cibo salutare".

In seguito alle restrizioni per il contenimento del coronavirus c'è stato un proliferare di tutorial online per invitare ai cosiddetti "allenamenti fatti in casa". Cosa ne pensi?

"Un ottimo servizio per le persone inesperte che non sapevano come passare il tempo e non avevano idea di come potersi allenare. Ma, allo stesso tempo, per quelli inesperti, in alcuni casi, è stato dannoso perché gli allenamenti proposti non sono stati eseguiti correttamente e/o con tecniche completamente insicure.

Al di fuori dalla pandemia, io personalmente non amo gli allenamenti a distanza. Spesso anche se via webcam non si notano quei piccoli dettagli che fanno la differenza. Il risultato finale può essere esattamente lo stesso, ma gli errori commessi si pagano col tempo e non si può tornare indietro. A differenza di tanti altri mestieri qui non si può sbagliare.

Ogni errore commesso può essere pagato caro. Proprio per questo è importante scegliere da chi farsi seguire e non finire nelle mani sbagliate".

Ora che l'emergenza sembra superata e ci si può allenare in palestra, cosa consigli a coloro che vogliono iniziare a fare attività fisica iscrivendosi in palestra per la prima volta?

"Consiglio di non esagerare con i carichi, ma di concentrarsi soprattutto sull'esecuzione, per salvaguardare la Salute. Anche perché sarà la qualità stessa dell'esecuzione il maggiore fattore di crescita muscolare, per poi passare automaticamente a carichi maggiori. La fretta non migliorerà la performance, ma aumentare la probabilità di procurarsi dei gravi infortuni. Datevi tempo e i risultati arriveranno prima di quanto prevedete".

Il percorso sportivo

Parliamo un po' di te. Hai iniziato il tuo percorso sportivo tempo fa e ora sei un personal trainer. Ci sono stati momenti scoraggianti in cui stavi per mollare tutto?

"Assolutamente no. Anzi, più il tempo passa più la voglia di crescere professionalmente aumenta! Come per tutti ci sono stati dei momenti di scoraggiamento. Ma ciò mi ha fatto capire ancora di più quanto ci tengo, allo sport, il mio mestiere, l'amore per i miei clienti. Credo che senza di essi non avrei fatto alcuni passi importanti. I momenti difficili mi spingono a dare sempre di più per realizzarmi".

Fino a pochi anni fa, il personal trainer era un privilegio. Oggi, invece, lo possono avere tutti. Cosa ne pensi?

"È a dir poco positivo. Perché anche le persone poco motivate hanno la necessità di allenarsi e il personal trainer è la giusta soluzione. L'unica cosa che non trovo tanto positiva è che si trovano tanti, anzi troppi coach online. Ottimo per l'imprenditoria perché permette di arrivare a persone che risiedono oltre le zone limitrofe, ma se si va a verificare, nella maggior parte dei casi il programma che viene spacciato per "personalizzato" e venduto per soldoni, non è altro che lo stesso offerto a tutti gli altri clienti. Ovviamente non si fa di tutta l'erba un fascio. Perché occorre ammettere che ci sono alcuni coach che lavorano online con passione e impegno per far raggiungere gli obiettivi desiderati dai clienti".

Di recente hai coronato il sogno di aprire una palestra tutta tua. Perché questo passo e cosa significa, per un giovane, avere un'attività in proprio?

"Si, finalmente ho raggiunto il mio obiettivo, fondando l'ASD R-Evolution Fitness che inaugurerò a settembre 2020. Ho deciso di rischiare perché era da tempo il mio desiderio più grande. Trascorrere l'intera giornata a trasmettere le mie conoscenze, vedere il sorriso delle persone che uscivano di casa con imbarazzo perché non si sentivano a loro agio nel proprio corpo e vederli cambiare passo dopo passo è per me una delle cose più belle che ci siano. La R-Evolution Fitness nasce per evolversi, ma l'evoluzione sarà soprattutto delle persone che decideranno di metterci piede, sia a livello estetico che di abilità fisiche.

Nasce con l'intenzione di trasmettere uno stile di vita sano, di far svagare le menti stressate e far divertire in sicurezza i giovani, uomini, donne, bambini e anziani. Perché disponiamo di tante attività adatte ad ogni fascia di età e ad ogni genere di obiettivo. Per un giovane avere un'attività in proprio significa dimostrare maturità e serietà, ma ho avuto la fortuna di aver maturato esperienza nel settore già da tempo e la mia giovane età giocherà solamente a mio favore con la grinta e tanta voglia di fare".

I sacrifici, poi i risultati

Quanti sacrifici hai affrontato, a livello fisico e professionale, per arrivare ai risultati odierni?

"Per arrivare ai risultati odierni ho speso tantissimo tempo.

L'unico sacrificio è stato quello economico, per il resto posso dire di non aver fatto nessun sacrificio, perché tutto è stato fatto con piacere e continuerà a essere così. Ho passato notti in bianco a pormi domande, a studiare e a trovare risposte. Ho investito gran parte del mio tempo a realizzare i miei sogni, da atleta e da trainer. Posso dire che se ci credi puoi raggiungere ogni obiettivo. Vorrei solamente ammonire i giovani a non scegliere una strada perché porta soldi. Quanto piuttosto ciò che amano, essendo più produttivi perché non si annoino e ci mettano l'impegno che gli consentirà di arrivare al successo".

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

"I miei progetti per il futuro sono, in primis, di migliorare le mie conoscenze, imparare sempre di più, offrire sempre di più ai miei atleti.

Ma, anche, far evolvere la R-Evolution Fitness e prepararmi per conseguire altre gare. Mettendomi in gioco per superare i miei limiti".

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa di diverso a livello professionale?

"No, tornando indietro non cambierei nulla. Farei esattamente tutto ciò che ho fatto sinora. Sia perché gli errori mi hanno permesso di crescere e perché ho le idee chiare. Ciò che ho ottenuto non sono altro che gli obiettivi che ho portato avanti sin dalla tenera età. Ho dovuto fare diverse cose nella mia vita, ma tutte quante avevano una funzione nel mio corso vita a livello professionale".

Ultima domanda. Il personal trainer può essere considerato un motivatore psicologico oltre che fisico?

"Ovviamente sì. Un personal trainer è soprattutto un motivatore psicologico. Perché le parole creano immagini che attivano processi mentali che interagiscono con la mente dell'altro. Il personal trainer deve infatti capire oltre ai problemi fisici del cliente, il motivo per il quale si è recato in palestra, spesso chi sceglie di essere seguito individualmente ha problemi con l'autostima. Non è abbastanza motivato ad andare ad allenarsi da solo. Il compito di un personal trainer dev'essere quello di attirare persone che non amano allenarsi facendogli scoprire questo mondo a molti sconosciuto".