La ripresa del tennis post-pandemia ha probabilmente restituito un grande campione, ma Sascha Zverev ha messo dentro il peggio del suo repertorio dopo essere riuscito a recuperare, nel terzo set, una partita che sembrava persa. Va avanti Andy Murray, dunque, che batte il giovane tedesco con lo score di 6-3 3-6 7-5.

Il prosieguo degli Open di Cincinnati ci dirà di più su questa resurrezione, ma nonostante i graziosi regali del numero 7 del mondo, i segnali di un Murray tutt'altro che in 'versione turistica' negli States ci sono tutti. Se le amnesie di Zverev lo hanno lanciato verso la vittoria, non dobbiamo dimenticare il modo autoritario con cui Murray aveva chiuso il primo set e i primi cinque game del terzo nei quali, a tratti, ha mostrato la verve dei tempi migliori.

E se consideriamo che poco più di un anno fa era considerato un ex giocatore, questo è un grande risultato.

Murray autorevole nel primo set, volitiva la reazione di Sascha nel secondo parziale

L'avvio del britannico è autorevolissimo: sulla prima battuta lascia l'avversario a 15, Zverev pareggia il conto ai vantaggi nel secondo gioco. Nel terzo game Murray si conferma solido al servizio e poi va a piazzare il suo primo break. Sul 3-1 e in battuta, pertanto, l'ex numero 1 del mondo ha la possibilità di allungare e non perde la grande opportunità: siamo sul 4-1. Il vantaggio di tre giochi tiene fino alla fine del parziale, nonostante Zverev nel settimo gioco abbia a disposizione una palla-break poi sprecata, il set si chiude 6-3 per Andy.

Nel secondo set il tedesco inizia in battuta e rischia grosso con Murray che si porta sul 30-40, tuttavia riesce a tenersi a galla: sarebbe stato gravissimo perdere il servizio in apertura. Si procede poi secondo i turni di battuta fino al quinto game con Zverev che conduce per 3-2 e avrebbe la grande occasione del break nel sesto dove si porta sullo 0-40, ma Murray risale la corrente recuperando il gap e portandosi in parità, riuscendo poi a tenere il servizio: siamo sul 3 pari e non ci sono davvero più dubbi che il britannico sia un giocatore ritrovato.

Sascha, già sotto di un set, è dunque costretto a una prestazione straordinaria per aver ragione dell'esperto avversario al quale davvero non si può regalare nulla: così il numero 7 del ranking Atp ha un improvviso colpo di coda, riesce infatti a tenere il servizio portandosi sul 4-3 e nell'ottavo gioco va a prendersi un break di fondamentale importanza grazie anche al doppio fallo dello scozzese.

Nel nono game tiene la battuta lasciando Murray a 15 e gli restituisce dunque il 'favore' chiudendo il parziale sul 6-3 e aprendo le porte al terzo set.

Un terzo set di 'ordinaria follia'

Si preannuncia pertanto un terzo parziale molto combattuto, Murray in battuta dimostra di avere sufficiente benzina in corpo quando va a recuperare una situazione di 15-30 e chiude il gioco a suo favore. Zverev risponde tenendo il suo di servizio, lascia l'avversario a 30 vincendo il game con un ace. Emozionante il terzo gioco dove il tedesco è abile a procurarsi una palla-break, ma deve fare i conti con la strenua reazione del 33enne di Glasgow, che riesce ancora una volta a sovvertire l'esito degli scambi e si porta avanti 2-1.

A questo punto del match, un break può essere decisivo e lo va a cogliere Murray nel quarto gioco con la grande opportunità, dunque, di allungare sul più giovane avversario e qui il match diventa splendido: Murray va sul 30-0, Sascha lo recupera, va ancora sotto ma riesce a portare la contesa ai vantaggi prima di arrendersi al rivale che sale dunque sul 4-1.

Zverev accorcia le distanze tenendo il servizio e soffia sul lumicino della speranza: ha bisogno del break per rientrare in partita e nel successivo gioco il vento sembra aver cambiato direzione. Murray al servizio commette un doppio fallo e, poi, cede campo al suo avversario che sullo 0-40 dispone di tre palle break con la prima che è quella buona e gli consente di andare sul 3-4.

Se tiene il servizio, dunque, Zverev pareggia il conto, ma il tedesco è stranamente impreciso e, complice anche un doppio fallo, permette al suo avversario di andare sullo 0-30. Poi risale, va a piazzare tre punti di fila e il terzo, un ace, vale il game-point che arriva puntuale nello scambio successivo: 4-4.

Il gioco successivo, nuovamente combattuto punto a punto, è però il segnale che probabilmente Murray sta entrando in riserva: si aggrappa al servizio che gli sfugge, si appiglia all'orgoglio che tiene, ma il risultato è quello di Zverev che va a prendersi il break e, dunque, sul 5-4 va a servire per il match. L'orgoglio di Murray è in bella vista anche nel decimo game che potrebbe essere decisivo per lui in senso negativo, ma fa praticamente tutto il tedesco che sbaglia anche l'inverosimile regalando a Murray il pareggio sul 5-5.

Lo scozzese tiene il servizio nel gioco numero 11, nel game successivo Zverev continua a litigare con il servizio e praticamente mette sul piatto d'argento, ben lucidata, la vittoria al suo avversario che lo lascia a 15, cogliendo il break-point che vale il match.